Prysmian spinge la transizione con un bond da 750 milioni, domanda record dagli investitori
La multinazionale dei cavi per energia e telecomunicazioni ha collocato sul mercato un nuovo bond senior unsecured da 750 milioni di euro con scadenza a otto anni, raccogliendo ordini superiori a cinque miliardi e ottenendo un rendimento finale pari a mid swap più 105 punti base. L’operazione, riportata ieri da Radiocor Il Sole 24 Ore, conferma il forte interesse degli investitori internazionali verso il settore delle infrastrutture elettriche e, in particolare, verso l’impegno di Prysmian nella transizione energetica. Il gruppo, reduce dall’integrazione dell’americana Encore Wire, rafforza così la propria struttura finanziaria in vista dei maxi progetti di interconnessione sottomarina in Europa e negli Stati Uniti.
Dettagli dell’operazione
La nuova obbligazione, destinata esclusivamente a investitori istituzionali, è stata emessa nell’ambito del programma EMTN da cinque miliardi approvato lo scorso anno. Il prezzo di emissione è stato fissato al 99,377 per cento, con cedola fissa annuale del 3,875 per cento. Secondo fonti di mercato, oltre il 70 per cento del book è stato allocato a fondi con mandato ESG, in coerenza con la strategia del gruppo volta a ridurre le proprie emissioni Scope 3 del 90 per cento entro il 2030. L’agenzia S&P Global Ratings ha confermato il rating BBB stabile, sottolineando la solidità del business e la visibilità dei flussi di cassa.
Impatto sul rating e sul titolo in Borsa
Il successo dell’emissione ha sostenuto il titolo Prysmian che a Piazza Affari ha chiuso in rialzo dello 0,8 per cento, sovraperformando il FTSE MIB. Gli analisti di Equita vedono un impatto neutrale sul leverage, stimato a 1,6 volte l’Ebitda a fine 2025, ma apprezzano la scelta di fissare costi di finanziamento inferiori a quelli ipotizzati nel piano industriale. Barclays evidenzia inoltre la maggiore flessibilità per future acquisizioni nel mercato delle rinnovabili offshore.
Un mercato del debito ancora vivace
L’emissione di Prysmian arriva a poche settimane dal dual tranche green bond da due miliardi collocato da Enel e dal sustainability-linked bond di Ferrovie dello Stato da 1,25 miliardi, segno di un mercato primario in euro che rimane liquido nonostante la volatilità dei tassi. Secondo Refinitiv, da inizio anno le corporate investment grade europee hanno raccolto oltre 180 miliardi, il 22 per cento in più rispetto allo stesso periodo del 2024.
Confronto con altre emissioni italiane
In termini di oversubscription, il rapporto ordini-offerta di Prysmian, pari a circa 6,7 volte, supera quello registrato da Stellantis lo scorso marzo e si avvicina ai livelli record di Italgas. Il premio di emissione rispetto al secondario è stato contenuto a 5 punti base, tra i più bassi per un emittente industriale italiano quest’anno.
Prospettive e conclusioni
Grazie al nuovo bond, Prysmian dispone ora di oltre 3,5 miliardi di liquidità e linee committed per sostenere il portafoglio ordini che ha superato i 20 miliardi dopo i contratti con TenneT e National Grid. L’azienda prevede di investire 550 milioni nel 2025, di cui oltre la metà in capacità produttiva per i cavi HVDC. Sul medio periodo il management mira a un tasso di crescita organica dell’Ebitda superiore al 10 per cento annuo, supportato dallo slancio delle rinnovabili e dall’elettrificazione dei trasporti. Se i piani verranno rispettati, il bond appena emesso potrebbe rappresentare il tassello decisivo per mantenere il rating investment grade e continuare a finanziare in modo competitivo la rivoluzione energetica in corso.