Nuova tensione tra Unicredit e Banco BPM sulla sospensione dell’OPS e rumor su Orcel in orbita Mediobanca e BPER
La vicenda e gli ultimi sviluppi
La disputa tra Unicredit e Banco BPM riguardo alla sospensione dell’Offerta Pubblica di Scambio torna a infiammare il risiko bancario italiano. Secondo fonti di mercato, i legali di Piazza Gae Aulenti avrebbero depositato in Consob una nuova memoria in cui si contesta la legittimità della pausa decisa da Banco BPM, ritenuta penalizzante per gli azionisti di minoranza. Il dossier, riemerso dopo settimane di apparente tregua, riporta in primo piano le tensioni tra i due istituti proprio mentre Andrea Orcel, amministratore delegato di Unicredit, finisce al centro di indiscrezioni che lo vorrebbero corteggiato da Mediobanca e, in alternativa, da BPER Banca per guidare nuove operazioni di consolidamento.
Analisi del contesto competitivo e delle possibili mosse dei player
Unicredit tra buyback record e strategie di crescita
Il gruppo guidato da Orcel ha concluso il 2023 con utili oltre le attese, varando un maxi programma di riacquisto azioni da 6,5 miliardi di euro. Il capitale in eccesso rafforza la capacità di Unicredit di muoversi su dossier M&A, dopo il fallito tentativo su Monte dei Paschi e gli approcci informali proprio verso Banco BPM. I rumor su un interesse di Mediobanca per Orcel, confermati da fonti internazionali, alimentano lo scenario di un possibile cambio di vertice che potrebbe incidere sulle strategie future del gruppo.
Banco BPM e il nodo dell’offerta sospesa
Per Banco BPM la sospensione dell’OPS rappresenta un atto difensivo in attesa di chiarimenti regolamentari, ma il passo è stato interpretato dal mercato come un segnale di chiusura alle avances di Unicredit. L’istituto guidato da Giuseppe Castagna ha da poco presentato risultati migliori delle previsioni, sostenuti dal rialzo dei tassi e da un costo del rischio in calo, fattori che ne alimentano l’attrattività come preda in un settore ancora frammentato.
Mediobanca e BPER Banca possibili snodi del risiko
Mediobanca, reduci dal rinnovo del board che ha rafforzato la posizione di Alberto Nagel, starebbe valutando la costruzione di un polo con forte esposizione al wealth management. In questo contesto un profilo come Orcel potrebbe garantire competenze industriali e network internazionale. Parallelamente BPER Banca, fresca di integrazione di Carige e attesa al varo del nuovo piano strategico, rimane uno dei soggetti più attivi nel consolidamento del credito retail; l’arrivo di un top manager di respiro europeo consentirebbe di gestire con maggiore credibilità un’eventuale operazione su Banco BPM o su altre realtà medie.
Conclusioni e scenari futuri
La riapertura del contenzioso sull’OPS aggiunge incertezza in un momento cruciale per il sistema bancario italiano, pronto a beneficiare ancora dei tassi elevati ma costretto a cercare nuove sinergie per sostenere la redditività di medio periodo. Unicredit dispone oggi di risorse patrimoniali per dettare i tempi del consolidamento; l’incognita è la permanenza di Orcel, il cui eventuale trasferimento a Mediobanca o BPER ridisegnerebbe gli equilibri di potere. Banco BPM resta ago della bilancia: se la sospensione dell’offerta dovesse decadere potrebbe aprirsi la strada a un riavvio dei negoziati, in alternativa l’istituto potrebbe diventare il prossimo obiettivo di un polo emergente guidato da BPER. In ogni caso, le prossime settimane saranno decisive per capire se il risiko uscirà dalla fase dei rumor per tradursi in operazioni concrete.