Stellantis conferma ricavi in flessione dell’1,3% nel primo semestre 2025: analisi e prospettive
Andamento dei ricavi e indicatori chiave
Il gruppo Stellantis ha chiuso i primi sei mesi del 2025 con ricavi pari a 74,3 miliardi di euro, in diminuzione dell’13% rispetto allo stesso periodo del 2024. Il calo, già anticipato alla comunità finanziaria, riflette principalmente l’impatto sfavorevole del calo del sell-out in Nord America, parzialmente compensato dalla crescita del sud America e una mix-product meno remunerativa in Medio Oriente e Africa. La perdita netta è di 2,3 miliardi che sconta 3,3 miliardi di oneri netti esclusi dall’utile operativo rettificato (Aoi), in calo rispetto al primo semestre del 2024, che aveva registrato un utile di 5,6 miliardi.
Impatto sul mercato azionario e confronto con i principali competitor
Alla pubblicazione dei risultati, il titolo Stellantis ha oscillato tra 8,5 euro ed i 9,2 euro, risentendo più del contesto macro che dei numeri in sé. Il settore automotive europeo resta sotto pressione: Volkswagen ha rivisto al ribasso le stime sulla produzione EV per il 2024, mentre Tesla ha comunicato consegne trimestrali in flessione dell’8,5% a livello globale. Gli analisti di JP Morgan sottolineano come Stellantis, nonostante la forte esposizione al Nord America, mantenga multipli di valutazione inferiori ai competitor, con un rapporto prezzo-utile stimato di 4,7 volte contro le 5,6 di VW e le 7,3 di Renault.
Focus sul mercato europeo
In Europa, Stellantis ha visto una flessione delle immatricolazioni pari al 3%, penalizzata dal rallentamento di Peugeot e Opel. Brilla invece il marchio Alfa Romeo, sostenuto dal successo di Tonale, con volumi in crescita del 26%. Il gruppo conferma obiettivi di leadership nei veicoli commerciali leggeri, segmento in cui la quota sale al 33%.
Strategie future e sfide della transizione elettrica
Il piano Dare Forward 2030 procede con l’avvio, a Termoli, della terza gigafactory europea di ACC. La società prevede di lanciare più di 5 nuovi modelli full electric entro fine 2025, fra cui la nuova Fiat Panda e la Jeep Recon. Permane però il nodo del rallentamento della domanda EV: per mitigarlo, Stellantis punterà su propulsioni ibride a 48 V e su accordi di battery-sourcing a costo variabile, come quello siglato con CATL.
Conclusioni
La contrazione dei ricavi getta ombre sulla solidità finanziaria di Stellantis. La diversificazione geografica e la disciplina sui costi consentono al gruppo guidato dal neo Amministratore Delegato Antonio Filosa di affrontare con scarsa serenità un mercato in transizione, caratterizzato da volatilità dei prezzi delle materie prime e da un’adozione EV più graduale del previsto. La sfida ora sarà convertire l’ampia pipeline di modelli elettrificati in quota di mercato, mantenendo margini a doppia cifra e rafforzando il posizionamento premium dei brand europei.