Italia, peggiora la fiducia dei consumatori mentre resta stabile quella delle imprese
Secondo i dati pubblicati dall’Istat nella mattinata del 28 agosto 2025, l’indice che misura la fiducia dei consumatori italiani segna un nuovo peggioramento, interrompendo il trend moderatamente positivo registrato in primavera. Allo stesso tempo, la fiducia delle imprese, pur attraversata da differenze di settore, mostra un profilo di sostanziale stabilità rispetto al mese precedente.
La fotografia scattata dall’Istat
L’Istituto di statistica rileva un arretramento dell’indice composito dei consumatori, riflesso di valutazioni più caute sulla situazione economica familiare e sulle prospettive a dodici mesi. Le componenti relative al clima economico generale e al clima futuro scivolano, mentre il clima personale e quello corrente mostrano flessioni più contenute. Sul fronte delle imprese, la dinamica resta stazionaria: il manifatturiero consolida il recupero avviato nei mesi estivi, i servizi di mercato segnano una lieve crescita, mentre costruzioni e commercio al dettaglio evidenziano una timida frenata.
Analisi degli indicatori settoriali
La nuova lettura dei dati conferma un quadro disomogeneo. Nel comparto industriale, gli ordini dall’estero si mantengono sulla linea di galleggiamento, sostenuti dal cambio favorevole dell’euro, ma la domanda interna resta debole, condizionata dalla prudenza delle famiglie. Nel commercio al dettaglio, le grandi catene alimentari registrano ancora volumi in crescita, ma le vendite di beni durevoli, come elettrodomestici e autoveicoli, rallentano. Da segnalare l’andamento contrastato del turismo: le strutture ricettive conservano tassi d’occupazione elevati grazie al traffico internazionale, mentre il turismo domestico segna un calo dei pernottamenti, coerente con l’indebolimento del clima di fiducia dei nuclei familiari.
Impatto sulle strategie aziendali e sul mercato del lavoro
La stabilità della fiducia delle imprese non deve però trarre in inganno. Diversi osservatori, fra cui Confindustria e Confcommercio, invitano alla prudenza ricordando che l’incertezza geopolitica e il possibile irrigidimento delle condizioni finanziarie potrebbero frenare gli investimenti nel quarto trimestre. Alcuni grandi gruppi dell’energia e delle telecomunicazioni, interpellati nelle scorse settimane, hanno confermato piani di assunzione selettivi, privilegiando profili ad alto contenuto tecnologico, ma rimandano decisioni più ampie all’evoluzione dei consumi interni.
Conclusioni
Il peggioramento della fiducia dei consumatori, unito alla sostanziale staticità delle imprese, delinea uno scenario di crescita moderata per l’autunno. In assenza di nuovi stimoli fiscali, la ripartenza dei consumi rimane il principale tassello mancante per irrobustire la ripresa. Con il prossimo aggiornamento mensile, in uscita a fine settembre, l’Istat offrirà indicazioni cruciali per comprendere se la flessione odierna sia un episodio isolato o l’inizio di una tendenza più strutturale. Gli occhi dei mercati e degli operatori restano puntati su Roma.