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Settore automotive: una boccata d’ossigeno grazie all’abbassamento dei dazi. Si torna alla crescita?

Last updated: 29/08/2025 9:09 am
Salvatore Pugliese
Published: 29/08/2025
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Dazi zero su beni industriali USA, si sblocca il nodo auto: respiro per l’automotive europeo

L’intesa fra Bruxelles e Washington riduce le tensioni commerciali

Il Consiglio dell’Unione Europea ha finalmente dato il via libera all’azzeramento dei dazi su tutti i beni industriali con conseguente abbassamento dei dazi sul settore automotive. Il dossier, rimasto a lungo congelato a causa delle divergenze sul trattamento dei veicoli, ha trovato un compromesso che consente di includere il comparto automotive nell’ambito delle trattative. L’eliminazione delle barriere tariffarie che hanno appesantito i flussi commerciali fra le due sponde dell’Atlantico, hanno frenato soprattutto un settore ad alta integrazione di filiere come quello automobilistico.

Impatto sul comparto auto e sulle catene di fornitura

La prospettiva di dazi zero rappresenta un elemento di sollievo per i costruttori europei, alle prese con margini sotto pressione per l’aumento dei costi di materie prime, logistica ed energia. L’accordo, se confermato, consentirebbe di abbattere nell’immediato il sovrapprezzo che oggi grava sulle esportazioni di componenti e veicoli finiti verso il mercato statunitense, offrendo un vantaggio competitivo rispetto ai concorrenti asiatici.

L’automotive è stato il vero nodo politico del negoziato: alcuni Stati membri temevano che la rimozione delle tariffe potesse favorire unicamente i brand a stelle e strisce. Il compromesso raggiunto prevede, invece, un abbattimento reciproco che dovrebbe garantire condizioni di parità. Sullo sfondo resta il tema della conformità regolatoria: Bruxelles punta a includere nell’intesa i principi di riconoscimento reciproco degli standard tecnici per evitare doppie omologazioni, oggi tra i principali ostacoli non tariffari.

Le prospettive del negoziato e le reazioni dei mercati

L’ok politico del Consiglio trasferisce ora il dossier alla Commissione, incaricata di definire l’accordo definitivo. I tempi non saranno brevissimi: l’esecutivo comunitario dovrà consultare Parlamento europeo, associazioni di categoria e singoli Stati per fissare obiettivi, calendario e clausole di salvaguardia. Nel frattempo, i listini azionari hanno accolto positivamente la notizia: i titoli del comparto auto europeo hanno registrato acquisti diffusi, pur in un contesto di cautela in attesa dei dettagli tecnici.

Alcuni analisti sottolineano che l’eliminazione dei dazi potrebbe spingere l’export di veicoli europei di fascia premium, segmento che storicamente ha un forte appeal sul mercato statunitense. Sarà tuttavia cruciale monitorare la reazione del Congresso USA, dove non mancano voci favorevoli a misure di protezione domestica per supportare la transizione verso l’elettrico.

Conclusioni

La decisione di Bruxelles segna un passo avanti significativo nelle relazioni commerciali transatlantiche e offre al settore automotive un margine di respiro dopo anni di incertezza legata alle tensioni tariffarie. Se il negoziato andrà in porto, le imprese europee potranno contare su un mercato statunitense più accessibile e su catene di fornitura meno onerose. Perché ciò accada, serviranno però volontà politica, rapidità di esecuzione e un delicato equilibrio fra apertura dei mercati e tutela degli interessi industriali su entrambe le sponde.

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