Il mercato primario delle obbligazioni investment-grade statunitensi registra un mese di settembre senza precedenti: prima ancora della chiusura del mese, i volumi di emissione hanno già superato ogni record storico.
Obbligazioni USA: oltre 172 miliardi di dollari a settembre
A nemmeno una settimana dalla fine del mese, le aziende hanno collocato sul mercato primario oltre 172 miliardi di dollari di debito ad alto merito creditizio, superando il primato dello scorso anno, fissato a 170 miliardi. Già nella prima settimana di settembre le emissioni avevano raggiunto quasi 70 miliardi di dollari, segnando una partenza da record dopo la pausa estiva.
A trainare questa fase sono l’azienda di bricolage statunitense Lowe’s e l’italiana Enel attraverso l’Enel Finance International (EFI). Insieme ad altre dieci emittenti, si prevede che collochino complessivamente 16 miliardi di dollari nel mercato high-grade statunitense.
Di recente, tra l’altro, le due aziende sopramenzionate hanno condotto delle operazioni di rilievo. In particolare, Lowe’s ha venduto 5 miliardi di dollari in obbligazioni per finanziare l’acquisizione in corso di Foundation Building Materials. Mentre EFI ha lanciato un bond multi-tranche rivolto agli investitori istituzionali nei mercati statunitensi e internazionali per un importo complessivo di 4,5 miliardi di dollari, equivalenti a circa 3,8 miliardi di euro.
Perché le aziende approfittano di questo momento
Il boom delle obbligazioni riflette non solo la forte domanda degli investitori, ma soprattutto la volontà delle società di sfruttare un contesto finanziario percepito come favorevole.
La scorsa settimana la Federal Reserve ha avviato il primo taglio dei tassi di interesse di quest’anno, pari a 25 punti base, con la prospettiva di ulteriori riduzioni nei prossimi mesi, almeno fino a mezzo punto percentuale, portando i tassi dal 4,25%-4,50% di inizio anno al 3,75%-4%. Secondo gli analisti, proprio la prospettiva di un allentamento della politica monetaria è al centro di questa accelerazione nelle emissioni.
A sostenere l’accelerazione ha contribuito anche il calo dei rendimenti, visto che il rendimento medio “yield-to-worst” sui bond corporate di alta qualità è sceso al 4,70%, il livello più basso da ottobre.
Inoltre, la forte domanda da parte degli investitori, desiderosi di rendimenti obbligazionari interessanti, ha spinto gli spread investment grade (quelli che misurano i costi di finanziamento rispetto ai Treasuries) fino a una media di 72 punti base. Un nuovo minimo pluridecennale: il record precedente risaliva ad agosto con 73 punti base, il più basso dal 1998.
Impatto sui possessori di certificate
In sintesi, il boom di settembre 2025 conferma la vitalità del mercato primario delle obbligazioni corporate negli Stati Uniti, sostenuto da liquidità abbondante, fiducia degli investitori e aspettative di politica monetaria più accomodante.
Per i possessori di certificate legati a obbligazioni corporate investment-grade, il contesto attuale può rappresentare una buona notizia.
Seppur con alcune precisazioni. Ad esempio, l’elevata domanda e i rendimenti contenuti possono ridurre i ritorni attesi sui nuovi certificati, mentre chi detiene quelli già emessi potrebbe beneficiare di un aumento del loro valore di mercato, grazie alla riduzione dei tassi e alla compressione degli spread.
Per gli investitori più accorti, la strategia ideale diventa quindi bilanciare rischio e rendimento, sfruttando al contempo le opportunità offerte dalle emissioni record e dalle operazioni di rifinanziamento.