Continua il progetto ambizioso di dar vita al secondo gestore europeo dell’asset management, con le Generali tra i protagonisti principali. Un progetto a rischio di Golden Power, e allora la domanda sorge spontanea: con chi conviene allearsi?
L’accordo tra Generali e Natixis: verso un campione europeo
Facciamo un attimo il punto della situazione. Attualmente Natixis, banca d’investimento e di gestione dei servizi finanziari del Gruppo francese BPCE, è impegnata in una trattativa esclusiva con le Generali per una fusione delle rispettive attività di asset management.
L’obiettivo: creare un campione europeo del risparmio gestito capace di competere con i giganti americani del settore, come BlackRock e JP Morgan.
Già diversi competitor europei hanno avviato delle trattative o addirittura provveduto ad “allearsi”. In particolare i francesi: Bnp Paribas ha rilevato Axa Investment Management, mentre Amundi (controllata da Crédit Agricole) ha tentato un negoziato (per ora saltato) con i tedeschi di Allianz Global Investor.
E infine Natixis con le Assicurazioni Generali, sempre se il Governo italiano non eserciti il Golden Power. Per chi non lo sapesse, il Golden Power è una specie di “potere speciale” che l’Esecutivo può esercitare nei settori strategici al fine di tutelare l’interesse nazionale.
E dato che il risparmio gestito è un asset strategico, non sorprenderebbe una possibile “tagliola” governativa sull’accordo transnazionale.
Servirebbe in tal caso un’alternativa, magari italiana per evitare l’applicazione del Golden Power sull’accordo. Che sia Intesa Sanpaolo quell’alternativa?
Intesa Sanpaolo come alternativa? L’ipotesi
A tirare in ballo l’ipotesi Intesa è il Sole 24Ore, che ha sottolineato come la creazione di un polo italiano attraverso Intesa Sanpaolo sarebbe conveniente su tutti i fronti.
“Una eventuale combinazione tra i due grandi poli italiani dell’asset management creerebbe un campione europeo del settore e certamente non incorrerebbe nelle maglie del Golden Power del Governo“, si legge sul quotidiano economico.
Tuttavia, durante la recente presentazione dei risultati e delle strategie della Wealth Management Division, a chi gli chiedeva di commentare le indiscrezioni su un possibile coinvolgimento di Intesa Sanpaolo nell’accordo sull’asset management con Generali al posto di Natixis, Tommaso Corcos, responsabile delle divisioni Wealth Management del Gruppo, ha risposto perentoriamente: ‘Non ci sono operazioni sul tavolo‘.
Corcos ha evidenziato come i risultati delle divisioni permettano di crescere organicamene, senza la necessità di ricorrere a fusioni o acquisizioni. “Siamo molto contenti di quello che stiamo facendo. Abbiamo acquisito quella dimensione che ti dà la tranquillità di navigare in mari tempestosi“, ha concluso.
In altre parole, la partita resta aperta, con tutte le difficoltà e le incertezze che comporta.
Cosa cambia per i possessori di certificate
Per il momento l’ipotesi Intesa-Generali sembra tramontata, lasciando sul tavolo solo l’opzione Natixis. La trattativa tra le due realtà proseguirà fino a dicembre, ma resta comunque incerta, soprattutto per l’eventuale intervento del Governo.
Supponiamo però che avvenga l’accordo senza la tagliola del Golden Power. Per chi detiene certificate legati alle attività di asset management, un evento del genere potrebbe avere effetti molteplici: dalle rivalutazioni dei titoli sottostanti, alle variazioni nei rendimenti, fino a possibili modifiche delle condizioni contrattuali dei certificate.
È bene però che gli investitori monitorino con attenzione eventuali operazioni straordinarie o aumenti di capitale, che possono influire sul prezzo dei certificate e sulla loro liquidità sul mercato secondario.