Banco BPM ottiene il Buy da Goldman Sachs. Gli analisti della banca d’affari statunitense promuovono il titolo dopo aver evidenziato una serie di fattori favorevoli
Goldman Sachs promuove Banco BPM: le ragioni
Nel suo ultimo report, Goldman Sachs ha avviato la copertura su Banco BPM con un rating Buy (acquisto raccomandato) e un target price (prezzo obiettivo) di 15,7 euro per azione.
Una valutazione particolarmente positiva, sostenuta da diversi elementi quali la redditività sopra la media, la solidità patrimoniale e la valutazione interessante rispetto al settore.
Sul fronte della redditività, Banco BPM mostra risultati superiori rispetto a molte concorrenti europee: il Return on Tangible Equity (Rote) è stimato oltre il 19% nel 2026, a fronte di un 15% medio registrato dagli altri istituti.
Per quanto riguarda la posizione patrimoniale, la banca presenta un Cet1 ratio (Common Equity Tier 1) del 13,3% al secondo trimestre 2025. Secondo Goldman Sachs, questo dato potrebbe salire fino al 14,6% nel 2027, sostenuto da strumenti di trasferimento del rischio e dal recupero di capitale attraverso i crediti fiscali (DTA, Deferred Tax Assets).
Sul piano valutativo, Banco BPM tratta a un rapporto Prezzo/Utili (P/E) di 11 volte sugli utili attesi per il 2026 e 2027. Gli analisti hanno dunque fissato un prezzo obiettivo “a 12 mesi di 15,7 euro per azione, implicando un potenziale rialzo del 24% rispetto alla media delle banche coperte“.
L’ipotesi Crédit Agricole e lo scenario fusione
Di rilievo per gli analisti è anche l’ipotesi di un’aggregazione con Crédit Agricole. Uno scenario che tempo fa lo stesso amministratore delegato di Banco Bpm, Giuseppe Castagna, aveva definito alla CNBC, “una opportunità potenziale, la più chiara che noi abbiamo“.
E nemmeno irrealistica, visto che la Banque Verte (ossia Crédit Agricole) ha già incrementato la sua partecipazione in Banco BPM di oltre il 20%.
Secondo gli analisti di Goldman Sachs, in un ipotetico scenario di fusione e “assumendo nessuna sovrapposizione nei business e nessuna sinergia“, il portafoglio crediti combinato (circa 170 miliardi di euro) e la base depositi (circa 180 miliardi) sarebbero comparabili a quelli di UniCredit. In pratica, un’entità che potrebbe detenere “una quota di mercato di circa il 10% in depositi e prestiti, livello che riteniamo simile alla quota domestica di UniCredit, ma ancora pari solo alla metà di quella di Intesa Sanpaolo“.
Dividendi e prospettive di rendimento
La solidità patrimoniale di Banco BPM, sottolinea Goldman Sachs, garantisce ampie possibilità di distribuzione di dividendi. Con un payout dei dividendi intorno all’80% nel periodo 2025-27, gli analisti prevedono “un rendimento medio interessante superiore al 9% nello stesso arco temporale“.
Una prospettiva allettante per gli investitori istituzionali, ma anche per i possessori di certificates legati a Banco BPM.
Complessivamente, l’upgrade a Buy e l’innalzamento del prezzo obiettivo aumentano la probabilità che i sottostanti raggiungano livelli di performance più elevati, favorendo l’attivazione di barriere e premi cedolari. Inoltre, l’elevato rendimento atteso dai dividendi potrebbe incidere positivamente sulla redditività complessiva dei certificates, in particolare di quelli a capitale condizionatamente protetto.
Tra l’altro, la possibile fusione con Crédit Agricole potrebbe accrescere il valore di mercato del sottostante e generare extra-rendimenti inattesi per chi ha già investito in strumenti derivati collegati a Banco BPM.