H1 Pechino valuta un mega ordine ad Airbus mentre Macron e Merz preparano la missione di luglio
H2 Il contesto geopolitico ed economico
La notizia che il Governo di Pechino sta esaminando un maxi ordine di aeromobili Airbus arriva in un momento cruciale per i rapporti tra l’Unione Europea e la Cina. Secondo fonti di settore, l’operazione potrebbe superare le duecento unità, consolidando la posizione del costruttore europeo nel mercato del trasporto aereo cinese, oggi conteso con Boeing. Il potenziale contratto si inserisce in una fase di tensioni commerciali tra Washington e Pechino e di rinnovato slancio diplomatico europeo verso l’Asia.
H3 Un contratto da record per l’aviazione civile
Se confermato, l’ordine sarebbe tra i più rilevanti della storia di Airbus e porterebbe il backlog complessivo oltre quota novemila velivoli. Il gruppo guidato da Guillaume Faury ha già chiuso il primo semestre 2024 con ricavi in crescita del 12 per cento, grazie soprattutto all’aumento di consegne della famiglia A320neo. Il nuovo accordo cinese darebbe ulteriore visibilità alla linea di produzione di Tianjin, recentemente ampliata per gestire quattro linee di assemblaggio entro il 2026.
H3 Le implicazioni per l’industria europea
Il rafforzamento della presenza Airbus in Cina rappresenterebbe un segnale positivo per l’intera filiera aerospaziale europea, dai motori Rolls-Royce ai sistemi di cabina Safran. L’eventuale maxi ordine arriverebbe pochi mesi dopo l’intesa tra Air China e Rolls-Royce per la manutenzione dei Trent XWB, evidenziando una strategia cinese di lungo periodo sul fronte aviation.
H2 Le ragioni della scelta cinese
La leadership di Pechino punta a diversificare le fonti di approvvigionamento aeronautico, riducendo la dipendenza da fornitori statunitensi. La flotta nazionale supera ormai gli ottomila aeromobili e le compagnie domestiche prevedono una domanda complessiva di seimila nuovi jet entro il 2040. Il coinvolgimento di Airbus supporta anche l’up-skilling tecnologico interno, grazie ai programmi di co-ingegneria avviati sulla piattaforma A350.
H3 Sinergie con la politica industriale interna
L’accordo consentirebbe trasferimenti mirati di know-how che si integrano con il progetto di sviluppo del jet regionale Comac ARJ21 e del narrow-body C919, in produzione limitata ma sostenuta dal governo centrale.
H2 Visita di alto profilo a luglio
Il presidente francese Emmanuel Macron e il leader dell’opposizione tedesca Friedrich Merz sono attesi a Pechino a metà luglio. L’agenda includerà dossier su commercio, energia e clima, ma il capitolo aerospazio appare prioritario. Parigi mira a consolidare la cooperazione sul nucleare civile, mentre Berlino spinge per un accesso più equo al mercato cinese per le PMI della meccanica avanzata.
H3 Macron punta su cooperazione climatica e commerciale
Fonti dell’Eliseo indicano l’intenzione di legare l’eventuale ordine Airbus a impegni cinesi sulla riduzione delle emissioni nel trasporto aereo, in linea con gli obiettivi Fit for 55 dell’UE.
H3 Merz e l’agenda per le imprese tedesche
L’esponente CDU cercherà di rafforzare i canali di dialogo avviati dall’esecutivo Scholz, con particolare attenzione alla tutela della proprietà intellettuale nel comparto automotive e aeronautico.
H2 Conclusioni e prospettive
Il possibile maxi ordine di Airbus da parte della Cina si configura come un test di maturità per la diplomazia economica europea. Se la commessa verrà formalizzata durante la visita di luglio, Airbus consoliderà la propria leadership in Asia, mentre Pechino dimostrerà di saper bilanciare gli interessi industriali con l’apertura verso partner occidentali. Sul medio termine, la concorrenza di Boeing e l’ascesa di Comac manterranno alta la pressione sui costruttori, ma il dossier Pechino-Airbus potrebbe segnare una nuova fase di cooperazione strategica nelle relazioni sino-europee.