Consob blocca l’OPS UniCredit-Banco BPM: nuova sospensione di 30 giorni
Nella serata di ieri la Commissione nazionale per le società e la Borsa ha comunicato la proroga di altri trenta giorni della sospensione dell’Offerta pubblica di scambio lanciata da UniCredit su Banco BPM. La decisione, assunta ai sensi dell’articolo 102, comma 4, del TUF, è motivata dalla necessità di ricevere ulteriori chiarimenti sui documenti informativi presentati dall’offerente, in particolare sul rapporto di concambio e sull’impatto patrimoniale post-operazione.
La decisione dell’Autorità: cosa manca all’OPS
Secondo indiscrezioni raccolte da Finanzaonline, Consob avrebbe chiesto a UniCredit un supplemento di informazioni riguardo:
• la valutazione degli attivi di Banco BPM, con focus su crediti deteriorati e esposizione al settore immobiliare;
• le sinergie di costo e di ricavo stimate dal piano industriale congiunto;
• gli effetti sul coefficiente CET1 di UniCredit dopo l’emissione delle nuove azioni destinate agli azionisti Banco BPM.
L’Autorità intende inoltre verificare la completezza del documento di offerta alla luce delle linee guida Eba sul risk-weighted asset e del recente “tassello” sulla tassa sugli extraprofitti bancari approvata dal Governo, che altera le previsioni di redditività future dell’intero comparto.
Effetto in Borsa: titoli in altalena
All’apertura odierna Milano ha reagito con volatilità: UniCredit cede l’1,2 per cento attestandosi a 22,60 euro, mentre Banco BPM ritraccia del 2,3 per cento a 4,72 euro, complice lo slittamento dei tempi decisionali. Il settore bancario italiano rimane comunque sostenuto dalle attese di ulteriori rialzi dei tassi Bce, fattore che offre un cuscinetto agli utili net interest.
Quadro societario: UniCredit e Banco BPM alla vigilia di una possibile svolta
UniCredit arriva all’OPS forte di utili record 2023 (7,5 miliardi) e di un buyback da 2,5 miliardi appena concluso, che ha portato il CET1 al 15,7 per cento. L’istituto guidato da Andrea Orcel ha dichiarato di voler creare “il primo gruppo bancario paneuropeo con radici profonde nel mercato domestico”.
Banco BPM, dal canto suo, ha archiviato il primo trimestre con un utile di 403 milioni, un NPE ratio al 4,3 per cento e un CET1 pro-forma al 14 per cento dopo la cessione di Stage 2 loan per 1,9 miliardi avvenuta in aprile. Il presidente Massimo Tononi ha ribadito la volontà di “valorizzare al massimo” la banca, senza escludere partnership industriali alternative, tra cui rimane sul tavolo la pista Crédit Agricole.
Le altre pedine del risiko bancario
La mossa di Consob arriva in un contesto di fermento M&A: Mps resta sorvegliata speciale dopo il collocamento del Tesoro, mentre su Bper circolano voci di interesse da parte di Intesa Sanpaolo per alcune reti commerciali nel Centro-Sud.
Prospettive e scenari
La sospensione fa slittare la chiusura dell’OPS almeno a fine febbraio, allungando l’incertezza sugli azionisti Banco BPM ma lasciando spazio alla definizione di un concambio più generoso. Analisti come Equita e Mediobanca Securities stimano sinergie annuali fino a 1,1 miliardi e un ritorno sul capitale superiore al 12 per cento entro il 2027, purché l’operazione si chiuda entro l’estate.
Conclusioni
Lo stop di Consob rappresenta un passaggio tecnico ma cruciale: la credibilità dei numeri e la trasparenza informativa peseranno sulla buona riuscita dell’OPS UniCredit-Banco BPM e, più in generale, sulla traiettoria di consolidamento del sistema bancario italiano. Gli investitori guardano ora al supplemento informativo, consapevoli che la finestra di mercato resta favorevole ma non infinita.