FMI: Italia in equilibrio, resilienza confermata ma la Flat Tax va rivista
Il giudizio del Fondo Monetario
Il Fondo Monetario Internazionale, al termine della missione annuale prevista dall’Article IV, riconosce che l’economia italiana ha mostrato «notevole resilienza» nonostante le tensioni geopolitiche, la stretta monetaria e il rallentamento dell’Eurozona. Il documento, diffuso da Teleborsa il 16 settembre, sottolinea tuttavia la necessità di «rafforzare il percorso di consolidamento fiscale» e, soprattutto, di eliminare la Flat Tax attualmente applicata ai contribuenti con redditi da lavoro autonomo, considerata un ostacolo all’equità e alla progressività del sistema tributario.
Crescita e finanza pubblica
Secondo i tecnici di Washington la traiettoria del Prodotto interno lordo resta positiva grazie alla tenuta dei consumi interni, alla buona performance delle esportazioni e all’avvio dei progetti legati al PNRR. Il Fondo, però, ricorda che il debito pubblico rimane fra i più elevati al mondo e che il costo del servizio del debito è destinato a crescere con tassi d’interesse più alti. Da qui la raccomandazione di intervenire con misure strutturali che prediligano «una base imponibile più ampia e aliquote ordinarie più contenute» al posto di regimi agevolativi che rischiano di erodere il gettito.
Il nodo del prelievo fiscale
La Flat Tax, introdotta inizialmente per le partite IVA di minori dimensioni e successivamente ampliata, viene giudicata distorsiva perché incentiva il frazionamento delle attività e riduce l’incentivo a crescere oltre la soglia di esenzione. Il FMI invita il Governo a ripensare lo strumento, integrandolo in una riforma organica che alleggerisca il carico fiscale su lavoro e impresa senza rinunciare alla progressività. In quest’ottica si colloca anche la richiesta di limitare i nuovi bonus edilizi, definendo criteri più stringenti per gli incentivi.
Le reazioni del sistema economico
Il mondo produttivo segue con attenzione. Le associazioni di categoria temono che l’abolizione tout court della Flat Tax possa penalizzare oltre un milione di professionisti, mentre Confindustria ribadisce la priorità di una riduzione del cuneo fiscale sul lavoro dipendente. Sul fronte corporate, i recenti risultati semestrali di Intesa Sanpaolo e UniCredit, caratterizzati da utili solidi e indici patrimoniali in crescita, confermano la capacità del sistema bancario di assorbire eventuali shock, condizione che il FMI considera cruciale per sostenere il ciclo economico. Anche Enel, nei giorni scorsi, ha rilanciato il proprio piano di investimenti nelle rinnovabili, un segnale di fiducia nell’utilizzo dei fondi europei.
Conclusioni
Il messaggio che arriva da Washington è chiaro: l’Italia è in equilibrio, ma non può permettersi passi falsi. Per mantenere la resilienza servono disciplina di bilancio, piena attuazione del PNRR e una riforma fiscale che sostenga la crescita senza sacrificare la sostenibilità del debito. La partita sulla Flat Tax si inserisce in questo percorso: la sua eventuale eliminazione, conclude il Fondo, dovrà essere accompagnata da misure compensative mirate a rafforzare la competitività del Paese e la coesione sociale.