Equity Substitution con i Certificati: Come Proteggere i Guadagni e Continuare a garantirsi una rendita
Quando un titolo azionario in portafoglio registra performance eccezionali, l’investitore si trova davanti a un classico dilemma: vendere per cristallizzare i guadagni rischiando di perdere ulteriori rialzi, oppure mantenere la posizione esponendosi a possibili correzioni? Esiste però una terza via, più sofisticata: l’equity substitution tramite certificati di investimento.
Il Caso Monte dei Paschi: Un Esempio Concreto
Prendiamo il caso di Monte dei Paschi di Siena: nell’ultimo anno ha messo a segno una performance straordinaria del +45%, passando da circa 5 euro a oltre 7,31 euro per azione. Chi ha acquistato il titolo un anno fa si trova oggi con un guadagno consistente, ma anche con un interrogativo: cosa fare ora?
Il titolo è cresciuto molto, le operazioni straordinarie nel settore bancario italiano (dalle manovre di UniCredit su Banco BPM all’offerta riuscita di MPS su Mediobanca) rendono il contesto volatile. Vendere tutto significherebbe rinunciare a eventuali ulteriori rialzi legati al “risiko bancario”. Tenere tutto espone invece al rischio di vedere evaporare parte dei guadagni in caso di correzione.
La Strategia dell’Equity Substitution
L’equity substitution è una tecnica che consiste nel sostituire la detenzione diretta di un’azione con uno strumento derivato che mantiene un’esposizione al titolo, ma con un profilo di rischio-rendimento modificato. Nel caso dei certificati di investimento, questo significa:
- Vendere il titolo (ad esempio MPS a 7,30 euro)
- Acquistare un certificato costruito sul medesimo titolo
- Ottenere protezione parziale grazie alla barriera del certificato
- Continuare a guadagnare tramite cedole mensili, garantite dalla struttura del prodotto
Un Esempio Pratico con i Certificati
Supponiamo che un investitore detenga 1.000 azioni Monte Paschi acquistate un anno fa a 5 euro (investimento iniziale: 5.000 euro). Oggi valgono 7.300 euro, con un guadagno di 2.300 euro (+46%).
L’investitore decide di applicare la strategia di equity substitution:
Step 1: Vendita delle azioni
- Vende le 1.000 azioni MPS a 7,30 euro
- Incassa 7.300 euro
- Cristallizza un guadagno di 2.300 euro
Step 2: Acquisto del certificato
- Acquista Certificati Cash Collect su Montepaschi (isin XS2990385564)
- Barriera di protezione al 60% dello strike
- Cedola mensile dello 0,8917% (10,7004% annuo) condizionata alla barriera cedola
Risultati attesi:
Se MPS si mantiene sopra la barriera cedola, l’investitore riceverà:
- Cedola mensile: 8,92 euro al mese
- Cedola annua: 100,70 euro
Inoltre, mantiene un’esposizione indiretta al settore bancario italiano: se Montepaschi dovesse salire ulteriormente, il certificato potrebbe scadere anticipatamente (meccanismo autocall), restituendo il capitale più le cedole maturate.
I Vantaggi dell’Equity Substitution
- Protezione dai ribassi
Il certificato ha una barriera capitale al 60%. Questo significa che anche se MPS dovesse scendere fino al 40% rispetto al valore di strike (un ribasso molto significativo), il capitale verrebbe comunque restituito integralmente a scadenza. Nel caso di detenzione diretta del titolo, invece, qualsiasi ribasso si traduce in perdita immediata, con perdita dei guadagni realizzati fino a quel momento.
- Flussi cedolari regolari
Ogni mese, se tutti i titoli del paniere sono sopra la barriera cedola, si riceve lo 0,89% del capitale nominale. Questo crea un flusso di reddito prevedibile, utile per la pianificazione finanziaria o per essere reinvestito.
- Effetto memoria
I certificati Cash Collect (come quelli utilizzati in questa strategia) hanno un meccanismo di “memoria”: se in un mese la cedola non viene pagata perché uno dei titoli è sotto la barriera cedola, ma il mese successivo tutti tornano sopra, vengono pagate entrambe le cedole (quella corrente più quella “saltata”).
- Possibilità di rimborso anticipato
Con il meccanismo step-down dell’autocall, che in questo caso parte da Aprile 2026, se i titoli si mantengono sopra soglie decrescenti (es. 100%, 99.50%, 99%…), il certificato può chiudersi anticipatamente restituendo capitale e cedole maturate, permettendo di reinvestire il capitale in nuove opportunità.
FOCUS: 2 Certificati in Emissione per l’Equity Substitution
Per chi volesse implementare concretamente la strategia di equity substitution, segnaliamo due certificati attualmente in emissione che presentano caratteristiche interessanti:
- ISIN: XS2990385564 | Emittente: Citigroup
- Sottostante: Banca Monte dei Paschi di Siena
- Cedola mensile: 8,917 EUR (0,8917% mensile = 10,70% annuo)
- Barriera cedola: 60% dello strike
- Barriera capitale: 60% dello strike
- Effetto memoria: Sì
- Autocall: A partire da aprile 2026, con meccanismo step-down (-0,50% mensile)
- Durata: 3 anni (scadenza 16 ottobre 2028)
Perché è interessante: Questo certificato è perfetto per chi detiene azioni MPS e vuole cristallizzare i guadagni mantenendo un’esposizione al titolo. La cedola superiore al 10% annuo offre un flusso cedolare molto interessante, mentre la barriera al 60% fornisce una protezione significativa. Ideale per chi crede nel risiko bancario ma vuole proteggersi dalla volatilità.
- ISIN: IT0006771015 | Emittente: Marex
- Sottostante: Stellantis NV
- Cedola mensile: 6,75 EUR (0,675% mensile = 8,10% annuo)
- Barriera cedola: 60% dello strike
- Barriera capitale: 60% dello strike
- Effetto memoria: Sì
- Autocall: A partire da aprile 2026, con meccanismo step-down (-0,50% mensile)
- Durata: 3 anni (scadenza 17 ottobre 2028)
Perché è interessante: Stellantis ha vissuto un periodo di forte volatilità, con il titolo che ha subito pressioni legate alle difficoltà del settore automotive. Per chi detiene il titolo da tempo e vuole proteggere i guadagni, questo certificato offre una cedola interessante e una protezione al 60%. La struttura è ideale per chi vuole rimanere esposto al potenziale di recupero del settore auto, ma con un cuscinetto di protezione importante.
Tabella Riassuntiva
Certificato | Sottostante | Barriera | Meccanismo Autocall | Premio Mensile | Premio Annualizzato | Durata |
Citigroup XS2990385564 | Monte dei Paschi di Siena | 60% | Step-down da aprile 2026 (-0,50% mensile) | 0,8917% | 10,70% | 3 anni |
Marex IT0006771015 | Stellantis NV | 60% | Step-down da aprile 2026 (-0,50% mensile) | 0,675% | 8,10% | 3 anni |
Caratteristiche comuni: Entrambi i certificati presentano effetto memoria, barriere al 60%, durata triennale e meccanismo di autocall step-down che facilita l’uscita anticipata con rendimenti interessanti.
Come ogni strategia di investimento, anche l’equity substitution presenta dei rischi:
- Rischio di perdita del capitale
Se a scadenza il sottostante quota sotto la barriera (60%), l’investitore subirà una perdita proporzionale alla performance del titolo. In uno scenario estremo, se il sottostante perdesse il 70% dal valore iniziale, l’investitore riceverebbe solo il 30% del capitale nominale investito. Tenendo il titolo direttamente in portafoglio i risultati sarebbero però i medesimi.
- Rinuncia ai rialzi illimitati
Con la detenzione diretta dell’azione, se il sottostante dovesse raddoppiare il proprio valore, l’investitore ne beneficerebbe pienamente. Con il certificato, invece, il rendimento è limitato alle cedole e all’eventuale rimborso al 100% del nominale.
- Rischio emittente
L’investitore è esposto al rischio di credito dell’emittente del certificato. In caso di default o dissesto finanziario dell’emittente, l’investitore potrebbe perdere tutto o parte del capitale investito, indipendentemente dalla performance del sottostante. È fondamentale valutare il merito creditizio dell’emittente (rating) prima di investire.
- Complessità
I certificati sono strumenti complessi che richiedono una buona comprensione dei meccanismi di funzionamento. Un investitore poco esperto potrebbe non comprendere appieno i rischi.
Fiscalità dei Certificate: Un Aspetto da Non Trascurare
Un vantaggio spesso sottovalutato dei certificati è la possibilità di compensare le minusvalenze in portafoglio. Se l’investitore ha in portafoglio titoli in perdita, la vendita del titolo genererebbe una plusvalenza tassabile al 26%. Acquistando il certificato, eventuali minusvalenze future (o pregresse) su altri strumenti finanziari potrebbero essere utilizzate per compensare la plusvalenza realizzata, ottimizzando il carico fiscale complessivo.
Inoltre, le cedole del certificato sono considerate redditi da capitale e tassate al 26%, esattamente come i dividendi azionari.
Nota di trasparenza: Questo contenuto ha finalità puramente educative e non costituisce sollecitazione all’investimento o consulenza finanziaria. Prima di investire in certificati o altri strumenti finanziari derivati, è fondamentale leggere attentamente la documentazione ufficiale (KID e Condizioni Definitive) e consultare un consulente finanziario abilitato. I certificati sono strumenti complessi che comportano rischi di perdita del capitale investito.