Ferrari, risultati eccellenti nel secondo trimestre: profitti in crescita e tariffe in calo entro il 2025
Ferrari continua a sfrecciare davanti alla concorrenza. Secondo quanto riportato da Reuters, il Cavallino Rampante ha chiuso il secondo trimestre con un incremento del 6 per cento dell’utile operativo di base, confermando la solidità di un modello di business costruito su produzione limitata, personalizzazione spinta e margini premium. L’azienda di Maranello ha inoltre segnalato che l’impatto dei dazi commerciali, particolarmente rilevante sui mercati extra-europei, dovrebbe ridursi significativamente entro il 2025, un dato che allevia le preoccupazioni degli investitori sull’evoluzione dei costi di importazione negli Stati Uniti e in Asia.
Conto economico e principali indicatori
Il trimestre in esame evidenzia ricavi robusti, sostenuti dalle consegne di modelli ad alto valore aggiunto come la 812 Competizione e la Purosangue. Reuters sottolinea come i programmi di personalizzazione, voce a elevatissima marginalità, abbiano contribuito in modo decisivo alla crescita del margine operativo lordo. Il management non ha modificato l’outlook annuale, segnale che i vertici ritengono gli ordini già acquisiti sufficienti a coprire l’intero orizzonte 2024. Degno di nota il controllo delle spese in conto capitale, elemento che mantiene invariati i livelli di liquidità, fattore critico in vista delle ingenti risorse necessarie per l’elettrificazione della gamma.
Le dichiarazioni del management e lo scenario competitivo
Nel corso della conference call, il top management ha ribadito la strategia di spingere su serie speciali e limited edition, preservando l’esclusività del marchio. Il possibile ridimensionamento dei dazi appare come un ulteriore catalizzatore: la società prevede che la riduzione progressiva delle tariffe doganali potrà aumentare sia la redditività sia la prevedibilità dei flussi di cassa dal 2025 in poi.
Il contesto competitivo nel segmento luxury rimane vivace. Lamborghini, recentemente entrata in Borsa con la divisione motor‐sport, e Porsche, che ha confermato l’accelerazione sui modelli elettrici di fascia alta, puntano sullo stesso target di clientela alto spendente. Anche Aston Martin, forte del recente accordo di collaborazione tecnologica con un costruttore statunitense, mira a rafforzare la propria presenza nei mercati asiatici. In questo scenario, la capacità di Ferrari di gestire la pressione dei costi derivante da tariffe e materie prime diventa un fattore di vantaggio competitivo determinante.
Conclusioni e prospettive
La fotografia offerta dai risultati del secondo trimestre conferma un 2024 in linea con le attese e prepara il terreno a un 2025 potenzialmente più favorevole sul fronte commerciale. La riduzione dei dazi, combinata a un portafoglio ordini già esteso e a una strategia di costante innovazione di prodotto, pone Ferrari in una posizione di forza per affrontare la transizione elettrica e la crescente concorrenza nel comparto auto di lusso. Gli investitori, confortati da margini in espansione e da una gestione prudente della cassa, continueranno a monitorare l’evoluzione delle politiche protezionistiche globali, consapevoli che, per il Cavallino Rampante, ogni curva rappresenta anche un’opportunità di accelerazione.