Tassi interesse sui prestiti in flessione, a marzo 2025 Bankitalia segnala un nuovo minimo
Il trend discendente dei tassi interesse sui prestiti confermato dalla più recente rilevazione di Bankitalia segna un nuovo punto di svolta per famiglie e imprese italiane. Il rapporto pubblicato ieri indica che a marzo 2025 il costo medio dei finanziamenti al consumo è sceso al 7,8 per cento, contro l’8,3 rilevato a febbraio. Sul fronte dei mutui ipotecari, il tasso medio si attesta ora al 3,2 per cento, il livello più basso dal 2022. Una dinamica che riflette sia l’azione di politica monetaria della Banca Centrale Europea, sia la rinnovata competizione tra gli istituti di credito nel segmento retail.
Il contesto macroeconomico
L’inflazione nell’area euro, calata al 2,1 per cento secondo Eurostat, ha favorito un allentamento del costo del denaro. Alla riunione di aprile la BCE ha lasciato invariati i tassi di riferimento ma il mercato sconta un taglio già a giugno, elemento che spinge gli operatori bancari a regolarsi in anticipo sui listini. In Italia la domanda di prestiti personali è cresciuta del 3,5 per cento nel primo trimestre, secondo CRIF, mentre la nuova produzione di mutui ha registrato un balzo dell’11 per cento, trainata dagli under 35 grazie agli incentivi pubblici sul Fondo Prima Casa.
Impatto su famiglie e imprese
Per i nuclei familiari, la diminuzione del tasso medio di un mutuo a tasso variabile di 150mila euro su venti anni si traduce in un risparmio annuo di circa 420 euro. Le imprese, dal canto loro, beneficiano di minori oneri finanziari: il tasso medio sui prestiti a medio termine alle Pmi è sceso al 4,1 per cento, contro il 4,7 di fine 2024. Ciò può stimolare nuovi investimenti in macchinari e innovazione, tassello cruciale per la competitività del Made in Italy.
Reazioni del settore bancario
Intesa Sanpaolo, che ha recentemente chiuso il primo trimestre con un utile netto record di 2,4 miliardi, ha annunciato un ulteriore taglio di 25 punti base sulle linee di credito green. Unicredit ha invece lanciato una campagna promozionale sui mutui under 40 con spread ridotto allo 0,85 per cento. Anche Banco BPM, fresco di accordo con la Bei per un plafond di 500 milioni dedicato alle Pmi, segnala una crescita del 15 per cento nelle richieste di finanziamento agevolato.
Prospettive di medio termine
Gli analisti di S&P Global prevedono che il tasso medio sui prestiti alle famiglie possa scendere sotto il 7 per cento entro fine anno, mentre per i mutui si ipotizza un plateau intorno al 3 per cento. Molto dipenderà dall’evoluzione dei prezzi energetici e dalla rapidità con cui la BCE ridurrà ulteriormente il costo del denaro. Gli istituti italiani, dopo due anni di margini elevati grazie agli interessi, dovranno puntare su efficienza e servizi a valore aggiunto per preservare la redditività.
La flessione dei tassi interesse certificata da Bankitalia offre una boccata d’ossigeno al credito italiano. Se accompagnata da politiche pubbliche mirate e dalla stabilità macroeconomica, la tendenza potrà consolidarsi, sostenendo consumi, investimenti e crescita nel 2025.