Inchiesta su Mediobanca e MPS: le parole di Calcaterra e la risposta dei mercati
L’indagine che scuote Piazza Affari
Origine e contenuti dell’inchiesta
A pochi giorni dalla diffusione dell’indagine della Procura di Milano su presunte irregolarità nella gestione di alcuni mandati di consulenza fra Mediobanca e Monte dei Paschi di Siena, Piazza Affari torna a interrogarsi sul futuro dell’asse MediobancaMPS. Secondo quanto riportato dall’agenzia Adnkronos, l’economista della Bocconi Paolo Calcaterra ha sottolineato che «l’inchiesta può influire, ma alla fine decide il mercato». Le indagini mirano a chiarire eventuali conflitti d’interesse nell’affidamento degli incarichi e nella strutturazione di operazioni straordinarie che avrebbero coinvolto i due istituti tra il 2021 e il 2023.
Le implicazioni per Monte dei Paschi di Siena
Per MPS, tornata in utile record nel 2023 grazie al piano di rilancio varato dall’amministratore delegato Luigi Lovaglio, l’inchiesta arriva in un momento delicato: il Tesoro, che detiene ancora circa il 64% del capitale, sta accelerando il processo di dismissione dopo il collocamento lampo del 25% effettuato lo scorso novembre. Eventuali ritardi potrebbero compromettere la tabella di marcia fissata da Bruxelles per la piena privatizzazione entro il 2026, mentre l’interesse di potenziali partner industriali – fra cui si è nuovamente fatto il nome di Unicredit – resta sottotraccia.
Il ruolo di Mediobanca tra advisor e parte interessata
Mediobanca, storicamente advisor del Tesoro nelle più complesse operazioni finanziarie, è al centro dell’inchiesta proprio per il doppio cappello di consulente e potenziale controparte. L’istituto guidato da Alberto Nagel ha archiviato un primo semestre 2023-24 con utile netto in crescita del 12%, sostenuto dal boom del wealth management e dal rimbalzo del corporate & investment banking. Tuttavia, il fascicolo aperto dai magistrati potrebbe tradursi in nuove pressioni regolatorie, dopo quelle legate al recente braccio di ferro tra Delfin e la stessa Mediobanca sul rinnovo del board.
Analisi degli impatti sul titolo e sul sistema bancario
Reazione dei mercati e contesto macro
Alla notizia dell’inchiesta, i titoli MPS e Mediobanca hanno registrato elevata volatilità: nell’intraday di mercoledì MPS ha ceduto oltre il 3%, mentre Mediobanca ha contenuto le perdite allo 0,9%. Gli operatori restano però focalizzati su tre variabili chiave: la traiettoria dei tassi BCE, il rischio reputazionale derivante dalle indagini e, soprattutto, la tempistica di uscita dello Stato da Rocca Salimbeni. Nel frattempo, l’indice FTSE Italia Banche ha ridotto i guadagni da inizio anno al 18%, complice anche l’incertezza geopolitica in Medio Oriente.
Le valutazioni degli analisti
Gli strategist di Equita mantengono rating buy su entrambi i titoli, stimando per MPS un target di 4,5 euro grazie alla solidità patrimoniale (CET1 al 17,2%) e alla redditività oltre il 10% annuo. Mediobanca resta invece favorita per la qualità degli asset, malgrado l’ombra regolatoria: il consensus Bloomberg indica prezzo obiettivo a 13,8 euro contro i 12,7 euro attuali.
Conclusioni: il mercato come arbitro finale
In attesa degli esiti dell’indagine, il caso MediobancaMPS conferma che la reputazione conta quanto i fondamentali. Come ricordato da Calcaterra, sarà il mercato a sancire l’impatto reale della vicenda: trasparenza nei processi di advisory, chiarezza sui conflitti d’interesse e continuità dei risultati saranno i fattori decisivi per riconquistare la piena fiducia degli investitori.