Mps alza la fiducia sull’OPS Mediobanca, mentre Unicredit prepara il D-Day per Banco BPM
Nei corridoi di Piazza Affari si respira aria di consolidamento. Monte dei Paschi di Siena ha incrementato il proprio “confidence level” sull’Offerta Pubblica di Scambio lanciata da Mediobanca, il cui avvio è fissato per il 14 luglio, mentre Unicredit ha individuato la stessa data come momento chiave per la situazione di stallo creatasi con l’OPS su Banco BPM. Il doppio fronte, nel pieno dell’estate, promette di ridisegnare gli equilibri del sistema creditizio tricolore.
L’OPS di Mediobanca entra nel vivo
Lo sconto sul concambio si assottiglia
Secondo le ultime rilevazioni, lo spread fra il valore implicito dell’OPS e le quotazioni di Mps si è ridotto a meno del 7 %, contro il 15 % registrato a inizio giugno. Il dato, letto dagli analisti come segno di “convergenza delle aspettative”, riflette sia la recente corsa del titolo senese sia l’apprezzamento del mercato per il piano strategico di Mediobanca, forte di utili record nei primi nove mesi dell’esercizio (+11 % a 907 milioni).
I pilastri dell’operazione
Il concambio prevede l’emissione di nuove azioni Mediobanca in rapporto di 0,65 ogni azione Mps consegnata. L’offerta, autorizzata dalla Consob la scorsa settimana, resterà aperta fino al 28 luglio. In caso di adesione pari o superiore al 66 %, Piazzetta Cuccia acquisirebbe il controllo operativo di Siena, realizzando un polo da oltre 270 miliardi di attivi e 6,5 miliardi di ricavi pro-forma. L’operazione gode del via libera preliminare della BCE, condizionato a un CET1 post-fusione superiore al 13 %.
Unicredit studia Banco BPM
Orcel fissa la timeline
Il consiglio di amministrazione di Unicredit ha inserito il 14 luglio nell’agenda come “milestone” per finalizzare l’analisi su Banco BPM. Il gruppo guidato da Andrea Orcel convocherà un board straordinario a ridosso di quella data, deciso a sfruttare i 4,5 miliardi di capitale in eccesso generati dal buy-back 2023. Secondo Equita, l’operazione potrebbe valere 4,1 miliardi in carta e contanti, con sinergie di costo stimate in un miliardo annuo.
Implicazioni per il settore bancario italiano
L’eventuale successo dell’OPS Mediobanca-Mps, abbinato a un merger Unicredit-Banco BPM, darebbe vita a due colossi capaci di contendere a Intesa Sanpaolo la leadership domestica. Sullo sfondo restano Bper e Crédit Agricole Italia, possibili “terzi incomodi” in future partite di M&A. La convergenza dei multipli – P/BV medio ora all’0,58 da 0,47 di inizio anno – indica che il mercato sconta già un’accelerazione del risiko.
Conclusioni
Il restringimento dello sconto sull’OPS e la calendarizzazione del D-Day di Unicredit segnalano che il 14 luglio potrebbe diventare la data- spartiacque per il credito italiano. Se entrambe le operazioni andranno in porto, verrà inaugurata una nuova stagione di aggregazioni, spinta dalla necessità di scala, digitalizzazione e resilienza patrimoniale. Gli investitori, intanto, hanno già acceso i motori: le prossime settimane diranno se le aspettative verranno confermate dai fatti.