Riflettori puntati su Mediobanca: Mps accelera sull’Ops, il risiko entra nel vivo
Slittata di tre mesi l’assemblea Mediobanca su Banca Generali, tutta l’attenzione si sposta ora sull’operazione più densa di implicazioni strategiche: l’Ops di Mps su Mediobanca. L’istituto senese punta a lanciare l’offerta entro la prima decade di luglio, in attesa del semaforo verde della Bce, previsto per metà della prossima settimana.
L’iter sembra oggi più agevole: senza l’offerta concorrente su Banca Generali da parte di Mediobanca, si riducono le complessità autorizzative. A seguire, entro cinque giorni, è atteso anche il via libera della Consob. Se il calendario sarà rispettato, e ipotizzando una finestra di adesione di 40 giorni di Borsa aperta, l’operazione potrebbe chiudersi entro metà settembre, poco prima dell’assemblea Mediobanca del 25 settembre, che a quel punto perderebbe di rilevanza.
Scenari a confronto: avanzata o battuta d’arresto?
Se Siena dovesse conquistare la maggioranza di Mediobanca, il progetto su Banca Generali diverrebbe superfluo e verrebbe accantonato. Al contrario, un insuccesso dell’offerta lascerebbe campo libero all’ad Nagel, che potrebbe procedere con l’Ops su Banca Generali senza più dover consultare l’assemblea, superando la passivity rule. Nonostante ciò, in una comunicazione interna, Nagel ha confermato la volontà di proseguire con il progetto su Generali, con l’obiettivo di arrivare sul mercato entro ottobre.
Lovaglio punta al controllo: obiettivo 50%+1
Luigi Lovaglio, Ceo di Mps, punta a chiudere la partita con Mediobanca raggiungendo il 66,7% del capitale, ma la soglia cruciale resta quella del 50%+1. Solo così scatterebbe il riconoscimento delle Dta, con un impatto positivo stimato in 1,2 miliardi di euro, uno degli elementi di maggiore interesse per gli azionisti di Mediobanca.
Se le adesioni all’Ops si fermassero tra il 35% e il 50%, Mps avrebbe comunque il controllo dell’assemblea ordinaria, potendo incidere sulla governance e aprire un nuovo capitolo nella storia della merchant bank.
Numeri, sconti e l’ipotesi rilancio
Secondo le stime riportate dalla stampa, circa il 40% degli azionisti di Piazzetta Cuccia sarebbero pronti ad aderire all’offerta. Un fronte ampio che lascia intendere la concreta possibilità di successo per l’operazione Mps.
Il titolo Mediobanca quota con uno sconto del 7,5% rispetto all’offerta, in netta riduzione rispetto al 15% di gennaio. Si rafforza così la convinzione che Siena possa introdurre in extremis una componente cash per rendere l’Ops ancora più attraente e portare la trattativa a buon fine.
Conclusione
Il risiko bancario è entrato nella sua fase decisiva. Tra autorizzazioni, mosse strategiche e contropiedi, i prossimi mesi saranno determinanti per il futuro assetto della finanza italiana. Mediobanca è al centro della partita, ma la regia è ora nelle mani di Mps.