MPS ottiene il via libera UE per l’OPS su Mediobanca: nuova fase per il risiko bancario italiano
Apertura: l’autorizzazione che cambia gli equilibri
La Commissione europea, di concerto con la Banca Centrale Europea, ha approvato l’offerta pubblica di scambio (OPS) che Monte dei Paschi di Siena intende lanciare su Mediobanca. Il nulla osta, giunto dopo settimane di interlocuzioni tecniche, apre la strada a un’operazione potenzialmente destinata a ridisegnare il panorama del credito tricolore. Stando alle tempistiche anticipate dagli advisor, il prospetto potrebbe essere pubblicato entro fine giugno e il periodo di adesione partire il 7 luglio, salvo imprevisti regolamentari dell’ultima ora.
Il semaforo verde di Bruxelles e Francoforte
L’autorizzazione comunitaria riguarda principalmente gli aspetti concorrenziali, mentre l’ECB si è concentrata su solidità patrimoniale e governance post‐fusione. In particolare, Francoforte ha chiesto a Siena garanzie sul mantenimento di un CET1 pro‐forma superiore al 13%, livello giudicato sufficiente a coprire sia l’integrazione sia i costi di ristrutturazione stimati in circa 450 milioni di euro.
Analisi: le leve strategiche dell’operazione
L’OPS prevede un rapporto di concambio di 1,65 azioni MPS ogni azione Mediobanca, valorizzando quest’ultima poco sopra i 12 miliardi. L’unione combinerebbe il presidio retail e corporate di MPS – forte di oltre 3 milioni di clienti – con la leadership di Mediobanca in investment banking e wealth management. L’obiettivo dichiarato è creare un polo da oltre 300 miliardi di attivi, 5,5 miliardi di ricavi e 900 milioni di utile netto annuo a regime.
Impatto su governance e dividendi
Il nuovo gruppo adotterebbe un modello di dual governance con un cda a 15 membri: 8 indicati da Siena, 5 da Piazzetta Cuccia e 2 indipendenti. Il Tesoro, oggi azionista di maggioranza relativa di MPS con il 39%, scenderebbe sotto il 25% ma conserverebbe una golden share su decisioni strategiche. Il dividendo cumulato previsto nel piano triennale 2025-2027 supera i 2 miliardi.
La reazione del mercato
Nelle ultime sedute, il titolo MPS ha guadagnato il 6%, mentre Mediobanca ha registrato una performance piatta, segnale di attesa da parte degli investitori istituzionali. Gli analisti di Equita Sim hanno alzato il prezzo obiettivo di Siena a 5,20 euro, scommettendo su sinergie lorde da 750 milioni, ma hanno ridotto a hold la raccomandazione su Mediobanca in vista del possibile re‐rating post‐ops.
Contesto settoriale: Ifis rilancia su Illimity
Parallelamente, Banca Ifis ha incrementato la propria quota in Illimity Bank dal 4,9% al 7,2%, mossa che alimenta le speculazioni su ulteriori aggregazioni tra player specializzati nei crediti distressed. Il mercato inizia quindi a prezzare un 2024-2025 all’insegna del consolidamento, con Banco BPM e Bper osservate speciali.
Conclusioni
Il via libera UE all’OPS di MPS su Mediobanca rappresenta il primo vero banco di prova del nuovo corso di consolidamento bancario in Italia dopo anni di stallo. Se l’operazione si concretizzerà nei tempi indicati, potrebbe fungere da catalizzatore per ulteriori fusioni, accelerando la creazione di campioni nazionali capaci di competere con i big europei. Restano da monitorare due variabili chiave: la tenuta patrimoniale post-combination e la risposta dei soci di Mediobanca, tradizionalmente restii a cedere il controllo. In ogni caso, il cantiere è ufficialmente aperto e l’estate si preannuncia caldissima sui tavoli di Piazza Affari.