Nvidia da record: capitalizzazione oltre i 4.000 miliardi di dollari, Wall Street acclama il colosso dei chip
Il sorpasso su Apple e la corsa dell’intelligenza artificiale
L’esplosione del comparto AI spinge Nvidia a traguardi mai sfiorati: per la prima volta il produttore di semiconduttori ha superato i 4.000 miliardi di dollari di market cap, avvicinandosi alla vetta di Microsoft e staccando Apple. La seduta di mercoledì a Wall Street si è chiusa con un rialzo del 5,2%, che ha portato il titolo a 1.224 dollari. L’impennata segue l’ennesima trimestrale da record, con ricavi più che triplicati anno su anno grazie alla domanda di GPU per data center e cloud dedicati all’IA generativa.
Performance borsistiche senza precedenti
Dall’inizio del 2024 l’azione Nvidia è cresciuta di oltre il 150%, capitalizzando lo slancio innescato lo scorso maggio, quando ChatGPT ha reso evidente la fame di potenza di calcolo delle big tech. In soli 12 mesi il gruppo guidato da Jensen Huang ha aggiunto circa 2.500 miliardi di dollari di valore, più dell’intero PIL italiano. Numeri che riscrivono la storia dei mercati, spingendo alcuni analisti a parlare di “momento Cisco anni ’90”, con la differenza che oggi la posizione competitiva sembra più solida.
La strategia di Jensen Huang tra data center e software
Determinante è la scelta di Nvidia di non limitarsi all’hardware: la piattaforma software CUDA, ormai standard di fatto per il machine learning, crea elevati costi di migrazione per i clienti. Il recente annuncio di Blackwell, nuova architettura GPU prevista per il secondo semestre, promette un balzo prestazionale che potrebbe consolidare ulteriormente il vantaggio competitivo sul rivale AMD, reduce da un trimestre in chiaroscuro nonostante il lancio delle MI300X.
Confronto con i big tech: Microsoft, Apple, Alphabet
Il sorpasso su Apple coincide con un momento di transizione per il colosso di Cupertino, impegnato a integrare funzioni IA in iOS 18 e a rilanciare la line-up Vision Pro. Microsoft, che mantiene lo scettro di maggiore capitalizzazione globale, continua a investire in partnership strategiche (OpenAI, Mistral) per alimentare Azure con GPU Nvidia; Alphabet, invece, accelera sul progetto di chip Tensor proprietari per ridurre la dipendenza esterna.
L’ecosistema AI e le mosse delle rivali
Meta ha ordinato decine di migliaia di H100 per sostenere Llama 3, mentre Amazon Web Services amplia l’offerta di istanze basate su GH200 Grace Hopper. Tutti segnali di una domanda che appare non ciclica, ma strutturale, almeno nel medio termine.
Prospettive e rischi per gli investitori
Tra i principali catalizzatori restano l’espansione della capacità produttiva di TSMC, partner esclusivo, e la possibile apertura del mercato cinese, oggi frenato dalle restrizioni USA all’export di chip avanzati. Sul fronte rischi, gli analisti citano valutazioni tirate (P/E oltre 70), la concorrenza dei chip custom interni alle big tech e l’incognita regolatoria sull’IA generativa.
Conclusioni
Il balzo sopra i 4.000 miliardi segna un passaggio simbolico nella trasformazione dell’AI da promessa a driver dominante dei mercati. Nvidia, grazie a un mix unico di hardware e software, guida questa rivoluzione, ma il margine di sicurezza per gli investitori si assottiglia: la storia insegna che nessun rally è infinito, e la prossima fase dipenderà dalla capacità del gruppo di difendere le sue barriere all’ingresso in un settore in rapido mutamento.