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Investismart > News > Economia > Richieste di Sussidi di Disoccupazione Stabili: Un Segnale di Stabilità Economica?
EconomiaUSA

Richieste di Sussidi di Disoccupazione Stabili: Un Segnale di Stabilità Economica?

Last updated: 15/05/2025 3:30 pm
Redazione
Published: 15/05/2025
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Richieste di sussidi di disoccupazione USA stabili: il mercato del lavoro tra resilienza e nuovi segnali

Il Dipartimento del Lavoro statunitense ha comunicato che nella settimana chiusa il 27 aprile le richieste iniziali di sussidi di disoccupazione si sono attestate a 217mila unità, in linea con le 218mila attese dal consenso e sostanzialmente identiche ai 218mila registrati sette giorni prima. Il dato conferma la tenuta del mercato del lavoro, nonostante l’inasprimento delle condizioni finanziarie e il rallentamento ciclico in corso negli Stati Uniti.

La fotografia settimanale dei jobless claims

Il numero di richieste rimane ben al di sotto della soglia psicologica di 250mila che, storicamente, annuncia un possibile indebolimento dell’occupazione. Le richieste continuative, indicatore che misura le persone già beneficiarie dell’indennità, sono salite marginalmente a 1,79 milioni, ma restano vicine ai minimi pluriennali. Anche il tasso di licenziamento, calcolato dal Bureau of Labor Statistics, si colloca al 1,2 per cento, livello più basso dal 2000. Questi elementi suggeriscono che le imprese, pur riducendo le assunzioni, trattengono la forza lavoro in previsione di una possibile ripresa della domanda.

Implicazioni per la Federal Reserve e per i mercati

La stabilità dei sussidi arriva a poche ore dalla riunione del Federal Open Market Committee, che ha appena confermato i tassi sui Fed Funds al range 5,25-5,5 per cento. La banca centrale ha ribadito che l’equilibrio tra crescita e inflazione dipenderà soprattutto dall’evoluzione del mercato del lavoro. Un flusso costante di richieste sotto la media decennale rafforza l’idea di un taglio dei tassi più lontano, spingendo al rialzo i rendimenti dei Treasury e sostenendo il dollaro sul mercato valutario.

Il confronto con i tagli annunciati da Amazon e Microsoft

La fotografia macro si intreccia con le decisioni aziendali più recenti. Amazon ha comunicato un nuovo piano di esuberi nel segmento cloud dopo i licenziamenti di inizio anno, mentre Microsoft ha avviato un programma di ottimizzazione del personale nella divisione gaming legata all’integrazione di Activision Blizzard. Le due big tech continuano tuttavia a registrare utili record nel primo trimestre, elemento che conferma come i tagli siano mirati a migliorare la produttività e non riflettano un vero collasso della domanda.

Outlook occupazionale e settori sotto la lente

Gli analisti di Bank of America ricordano che la creazione di posti di lavoro nei servizi, turismo e sanità resta robusta, compensando la flessione nell’industria manifatturiera e nell’information technology. I dati non-farm payrolls di aprile attesi domani potrebbero mostrare una crescita di 240mila unità, ancora superiore alla media pre-pandemia. In questo contesto i salari reali, pur rallentando, continuano a sostenere i consumi interni, come testimoniato dai ricavi in crescita di aziende retail quali Walmart e Home Depot.

Conclusioni analitiche

Il quadro che emerge dalle richieste di sussidi di disoccupazione USA evidenzia un mercato del lavoro ancora resiliente, capace di assorbire shock settoriali senza generare aumenti significativi dei licenziamenti. Se la tendenza dovesse confermarsi nelle prossime settimane, la Federal Reserve disporrà di maggiori margini per mantenere una politica monetaria restrittiva, riducendo la probabilità di un taglio dei tassi entro l’estate. Gli investitori dovranno monitorare con attenzione l’evoluzione dei payrolls e gli annunci delle grandi aziende: soltanto un drastico incremento delle richieste sopra quota 250mila implicherebbe un cambio di scenario macroeconomico e una revisione delle strategie sui mercati obbligazionari e azionari.

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