Settore del lusso: la vera ripresa attesa nel 2026 secondo GAM
Il comparto del lusso internazionale, dopo un biennio di luci e ombre, potrebbe vedere la svolta soltanto nel 2026. È quanto emerge dall’analisi pubblicata da GAM, la casa di gestione patrimoniale che, individua i principali fattori in grado di rilanciare il segmento. L’ultimo anno è stato segnato da un evidente indebolimento della domanda, in particolare in Cina e negli Stati Uniti, fattori che hanno inciso sull’andamento di titoli come LVMH, Kering e Richemont, tutti reduci da trimestri più cauti rispetto ai picchi post-pandemici.
Le ragioni del rallentamento 2024-2025
Secondo GAM, il 2025 resterà un anno di transizione. L’indice globale del lusso ha sottoperformato gli indici azionari mondiali dall’estate 2023, segnale di un consolidamento che potrebbe proseguire anche nel 2025. Il quadro macroeconomico, caratterizzato da crescita debole in Europa e da consumi statunitensi meno vivaci, si combina con un consumatore cinese ancora prudente nonostante le misure di stimolo varate da Pechino.
Il peso del consumatore cinese
GAM ricorda che la clientela cinese rappresenta oltre un terzo delle vendite globali del settore. Il ritardo della ripresa domestica e le limitazioni ai viaggi internazionali hanno frenato gli acquisti di beni di alta gamma. Tuttavia, le dinamiche demografiche e l’aumento del reddito disponibile in Asia restano, a detta degli analisti, il motore fondamentale per la crescita di medio periodo.
Generazione Z e attenzione alla sostenibilità
Un secondo pilastro individuato dal gestore riguarda l’evoluzione della domanda da parte di Millennials e Gen Z, sempre più sensibili ai temi ESG e all’innovazione digitale. Brand come Prada e Moncler hanno già potenziato le loro strategie omnicanale e investito in materiali a basso impatto, confermando la direzione segnalata da GAM.
I segnali che preannunciano la svolta
La casa svizzera evidenzia tre catalizzatori che potrebbero far decollare il settore: il completamento dei processi di destocking negli Stati Uniti, un rimbalzo ciclico dell’economia cinese e basi di confronto più favorevoli a partire dalla seconda metà del 2025. L’interesse rimane alto anche sul fronte M&A, dopo le indiscrezioni su possibili dossier che coinvolgerebbero marchi del prêt-à-porter di fascia alta.
Conclusioni: opportunità e rischi per gli investitori
GAM invita alla prudenza nel breve termine, ma conferma la visione costruttiva per il 2026, anno in cui l’insieme di domanda asiatica, digitalizzazione e sostenibilità dovrebbe tradursi in una nuova fase di espansione dei margini. Le valutazioni, oggi più contenute rispetto ai massimi del 2021, offrono un potenziale punto di ingresso per portafogli orientati al lungo periodo. Chi guarda al lusso dovrà però monitorare l’evoluzione dei consumi in Cina e il posizionamento digitale dei singoli marchi, elementi che determineranno i vincitori della prossima stagione di crescita.