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Sono pochi i titoli che non sono stati toccati dal sell off generale causato dai dazi di Trump annunciati la settimana scorsa.
Andando a vedere i listini nell’ultimo mese possiamo vedere come i titoli europei siano stati i più penalizzati con una perdita media dell’8%, mentre gli indici americani come l’S&P500 ed il Nasdaq si attestano intorno al 5% medio di perdita. Tra i titoli più colpiti in Italia ci sono stati i bancari, che arrivavano da un rally importante nell’ultimo anno (nell’ultimo anno UniCredit +40%, BPM +46%, MPS +61%, Bper +50%) trainate da un contesto di tassi favorevoli e da un ritrovato entusiasmo dovuto ad una prossima stagione di aggregazioni.
Cosa fare quindi in un momento in cui le tensioni geopolitiche non sono ancora terminate e la volatilità sui mercati può proseguire per i prossimi mesi?
La nuova proposta di BNP Paribas sul mercato italiano è un Cash Collect su un paniere di titoli bancari Italiani, il cui codice ISIN è NLBNPIT2HHC5.
Un Cash Collect è un Certificate quotato su Borsa Italiana e permette di prendere esposizione sul mercato azionario, ottenere un rendimento cedolare ed allo stesso tempo salvaguardare il capitale per il tramite di una barriera. Se a scadenza il sottostante (o il peggiore dei sottostanti nel caso di paniere Worst of) si troverà ad un valore pari o superiore al valore di barriera il Certificate rimborserà il valore nominale, pari solitamente a 100€.
ISIN | PREMIO MENSILE | BARRIERA | SOTTOSTANTI |
NLBNPIT2HHC5 | 1% (12% ANNUALE) | 55% | UniCredit – Mediobanca – Bper |
In questo caso il sottostante è un paniere Worst of di titoli bancari italiani : Bper, Mediobanca e UniCredit e punta a ridurre la volatilità di mercato: presenta una barriera discreta al 55%, premi fissi mensili dell’1% al mese (12% annuo) e può scadere anticipatamente da giugno 2026 con effetto Step Down. Vediamo i sottostanti ed il funzionamento nello specifico:
UniCredit : Negli ultimi anni, il titolo UniCredit ha registrato una forte crescita, passando da circa 6 euro nel 2020 a un massimo di 55,60 euro nel marzo 2025, con un incremento di oltre il 500%. Attualmente è quotato intorno ai 48 euro, con una crescita del +41% nell’ultimo anno.
Sotto la guida del CEO Andrea Orcel, UniCredit ha lanciato il piano “UniCredit Unlocked” e ottenuto risultati eccellenti: utile e ricavi sopra le attese nel 2024 e dividendi per oltre 3,7 miliardi di euro. Tra le mosse strategiche recenti spicca l’autorizzazione ad acquisire fino al 29,99% di Commerzbank, segnale di un possibile rafforzamento in Germania e di un’apertura a nuove operazioni di M&A in Europa, coerente con l’obiettivo di crescita paneuropea del gruppo.
Lo strike per questa emissione è pari a 51,53€ e la barriera a 28,34€ – ad una distanza attuale del 41%
Mediobanca: Negli ultimi anni, il titolo Mediobanca ha mostrato una crescita significativa, con un incremento di oltre il 170% in cinque anni. Tuttavia, nel 2025, l’azione ha registrato una certa volatilità, raggiungendo un massimo di 18,33 euro a marzo e un minimo di 13,19 euro ad aprile. Sotto la guida del CEO Alberto Nagel, Mediobanca ha implementato il piano strategico “One Brand-One Culture” per il triennio 2023–2026, focalizzandosi sul wealth management e sull’innovazione digitale. Nel 2024, la banca ha registrato un utile netto di 1,27 miliardi di euro, con un aumento del 24% rispetto all’anno precedente, e ha annunciato un nuovo programma di buyback da 385 milioni di euro.
Recentemente, Mediobanca è al centro dell’attenzione per l’offerta pubblica di scambio da 13,3 miliardi di euro lanciata da Monte dei Paschi di Siena (MPS). L’operazione, sostenuta da azionisti influenti come Francesco Gaetano Caltagirone e Delfin, mira a creare un terzo polo bancario italiano. Tuttavia, l’integrazione presenta sfide significative a causa delle differenze nei modelli di business delle due banche.
Lo strike per questa emissione è pari a 17,265€ e la barriera a 9,4958€ – ad una distanza attuale del 36%.
BPER BANCA: Negli ultimi anni, il titolo BPER Banca ha mostrato una crescita significativa, con un incremento di oltre il 49% nell’ultimo anno. Tuttavia, nel 2025, l’azione ha registrato una certa volatilità, raggiungendo un massimo di 7,81 euro a marzo e un minimo di 5,312 euro ad aprile.
Nel 2024, BPER Banca ha registrato un utile netto di 1,4 miliardi di euro e ha proposto un dividendo di 0,6 euro per azione. Nel febbraio 2025, la banca ha lanciato un’offerta pubblica di scambio da 4,3 miliardi di euro per acquisire Banca Popolare di Sondrio, con l’obiettivo di ottenere almeno il 35% del capitale per assumere il controllo. Questa operazione, sostenuta dal principale azionista Unipol, mira a rafforzare la posizione di BPER nel panorama bancario italiano.
Lo strike per questa emissione è pari a 7,21€ e la barriera a 3,9855€ – ad una distanza attuale del 37%.
Come Acquistare il Certificato
Il codice ISIN di questo prodotto è NLBNPIT2HHC5, è quotato su Borsa Italiana ed è possibile acquistarlo da qualsiasi banca, inserendo semplicemente il codice ISIN all’interno della barra di ricerca, come se fosse un’azione.
I Punti di Forza
Premi fissi : le cedole sono pari all’1% al mese per un rendimento annuo del 12% e non sono condizionate ad una barriera, verranno quindi pagate per l’intera durata di vita del Certificato. Questa caratteristica fa si che ci sia una protezione implicita in quanto anche nel caso in cui un sottostante dovesse scendere molto i premi verranno sempre pagati.
Barriera discreta: la barriera è pari al 55% del valore iniziale dei sottostanti e viene osservata solamente a scadenza, che è posta a Febbraio 2028. A Febbraio 2028 quindi verrà osservato il valore finale dei sottostanti e, se nessuno dei sottostanti avrà perso oltre il 45% rispetto al valore iniziale il Certificate pagherà 100€ più l’ultimo premio.
Rimborso Anticipato Facilitato: a partire da Marzo 2026 il Certificate può rimborsare anticipatamente nel caso in cui i sottostanti si trovino, nelle date di osservazione mensile, al di sopra del valore di rimborso anticipato. Il livello parte al 95% del valore iniziale e scende mese per mese fino ad arrivare al 73% del valore iniziale. Il valore di rimborso sarà sempre pari al 100% del valore nominale, pari a 100€. Questa caratteristica alza la probabilità che il Certificate non arrivi alla scadenza naturale del prodotto ma termini prima la propria vita
Fiscalità: i redditi generati da Certificate sono catalogati come redditi diversi, quindi a differenza dell’investimento in fondi ed ETF permettono di compensare eventuali minus presenti in portafoglio.
Rischi da Considerare
Capitale non protetto: il prodotto non protegge il capitale investito, se anche uno dei sottostanti dovesse trovarsi al di sotto della barriera a scadenza il Certificate rimborserà un importo commisurato all’andamento negativo del sottostante peggiore. Se per esempio il sottostante peggiore dovesse perdere il 50% il Certificate rimborserà 50€. Questo comporta che il prezzo possa essere inferiore a 100€ anche durante la vita del prodotto, e non è garantita la possibilità di rivenderlo ad un prezzo pari o superiore al prezzo di acquisto.
Rischio emittente: i Certificate sono strumenti di debito emessi da un emittente, in caso di fallimento dell’emittente non è quindi garantito il rimborso. A livello di rischio sono quindi equiparabili a Obbligazioni Senior non preferred. In questo caso, l’emittente è una delle banche più solido a livello europeo ed ha un rating pari a A da parte di S&P e Fitch.
Liquidità: non è garantito che ci sia liquidità sul mercato secondario ma l’emittente è sempre obbligato ad essere in BID e quindi garantire che si possa rivendere il Certificate in ogni momento di Borsa aperta.
Nota di trasparenza
Questo contenuto potrebbe esser stato realizzato con il contributo di uno sponsor, come un emittente o un intermediario. Le informazioni riportate non costituiscono in alcun caso consulenza finanziaria. Opinioni e considerazioni non vanno intese come raccomandazioni di investimento, fiscali o legali. Investismart.it declina ogni responsabilità per decisioni prese sulla base dei contenuti. Prima di investire, si invita a consultare la documentazione ufficiale dell’emittente e a rivolgersi a un consulente abilitato.