Dividend Day a Piazza Affari del 19 maggio catalizza l’attenzione degli investitori
Il conto alla rovescia per il Dividend Day del 19 maggio è ufficialmente iniziato e Piazza Affari si prepara a uno degli appuntamenti più attesi dell’anno. Alla vigilia dello stacco cedole, l’indice FTSE Mib concentra l’attenzione su Intesa Sanpaolo e Generali, protagoniste di una stagione dei dividendi che si preannuncia di grande impatto sia in termini di flussi cedolari sia per le possibili ripercussioni sulla volatilità di breve periodo.
Il contesto macro resta segnato da politiche monetarie ancora restrittive, ma i fondamentali delle big di Milano appaiono solidi. I risultati trimestrali pubblicati a inizio maggio hanno confermato la resilienza dei margini bancari e la tenuta del comparto assicurativo, fornendo ulteriore supporto alle politiche di remunerazione degli azionisti.
Analisi delle principali cedole in arrivo
Intesa Sanpaolo
Il gruppo guidato da Carlo Messina distribuirà 0,215 euro per azione, offrendo un dividend yield superiore al 7 per cento ai livelli di prezzo della scorsa chiusura. La banca ha già annunciato un buyback da 1,7 miliardi che, sommato alla cedola ordinaria, porta la remunerazione complessiva a oltre 6 miliardi. Gli analisti di Equita SIM sottolineano che l’elevata solvibilità, con un CET1 al 13,5 per cento, consente al management di confermare l’obiettivo di payout al 70 per cento anche oltre il 2024.
Generali
La compagnia triestina staccherà 1,28 euro per azione, pari a un rendimento superiore al 6 per cento. Dopo la pubblicazione dei conti al 31 marzo, caratterizzati da un utile operativo record di 1,9 miliardi, il mercato scommette su un progressivo incremento della cedola nel piano 2024-2026. Il nuovo portafoglio investimenti focalizzato su infrastrutture e private asset dovrebbe rafforzare ulteriormente la capacità di generare cassa.
Altre blue chip in evidenza
Enel distribuirà 0,215 euro, mentre Eni conferma l’acconto deliberato a settembre e prevede uno stacco finale di 0,24 euro, spingendo il rendimento complessivo vicino al 7 per cento. Stellantis, forte di un free cash flow record, pagherà 1,55 euro per azione e proseguirà il buyback da 3 miliardi. Unicredit, infine, tornerà a remunerare gli azionisti con 1,51 euro tra dividendi cash e riacquisti, beneficiando del primo trimestre più redditizio dal 2007.
Effetti sul listino e prospettive di breve termine
Il peso combinato delle cedole comporterà un impatto tecnico stimato in oltre 1,4 punti percentuali sull’indice FTSE Mib nella seduta post stacco. Gli operatori prevedono un recupero graduale già dalle sessioni successive, sostenuto da flussi di reinvestimento e da un contesto di utili in crescita. Da monitorare le mosse della BCE di giugno: un eventuale taglio dei tassi potrebbe offrire ulteriore sostegno al comparto ad alto rendimento.
Conclusioni analitiche
La stagione dei dividendi 2024 sancisce il ritorno della Piazza milanese tra le piazze più generose d’Europa, con un rendimento medio superiore al 4,5 per cento sul FTSE Mib. La combinazione di cedole robuste, buyback corposi e utili in progresso crea uno scenario attraente per gli investitori income oriented. Tuttavia, la concentrazione temporale dei pagamenti impone prudenza sul breve periodo per via dell’effetto meccanico sul prezzo dei titoli. In ottica di medio termine, la solidità patrimoniale di Intesa Sanpaolo, la strategia di crescita di Generali e la disciplina finanziaria di Eni e Stellantis suggeriscono che la politica di remunerazione resterà sostenibile anche in presenza di un rallentamento macro. Per chi punta a combinare rendimento e stabilità, il Dividend Day del 19 maggio offre dunque un’occasione di ingresso selettiva, a patto di gestire la volatilità insita nella settimana successiva allo stacco.