Popolare di Sondrio, i timori dei piccoli azionisti di fronte all interesse di BPER
Apertura sul dossier Sondrio-BPER
La possibile mossa di BPER Banca su Banca Popolare di Sondrio torna a scuotere Piazza Affari e le vallate lombarde. Dopo l’ultimo articolo di Adnkronos Finanza, che ha riportato le considerazioni dell’Associazione dei piccoli azionisti, il titolo Pop Sondrio ha registrato nuovi scambi vivaci, ma il fronte retail avverte che il prezzo non è l’unico elemento da esaminare.
Analisi del contesto
Consolidamento bancario e ruolo di BPER
Negli ultimi tre anni BPER ha incorporato Unipol Banca, rilevato rami di sportello UBI e completato l integrazione di Banca Carige, rafforzandosi come terzo gruppo italiano per sportelli. L’istituto guidato da Piero Luigi Montani guarda ora al Nord, dove Popolare di Sondrio presidia un territorio ricco di PMI esportatrici e di clientela retail ad alta fedeltà. L’eventuale fusione consentirebbe a BPER di superare quota 200 miliardi di attivi, accelerando le sinergie di costo e ampliando la base commissionale.
La trasformazione in Spa e l’azionariato diffuso
Popolare di Sondrio ha concluso a fine 2021 la trasformazione in società per azioni, passaggio imposto dalla riforma Renzi delle banche popolari. La capitalizzazione odierna sfiora i 2,7 miliardi di euro, con un flottante superiore al 60 per cento. In assemblea siedono circa 160 mila piccoli soci, molti dei quali legati alla banca da rapporti personali e alla comunità da logiche mutualistiche.
Le richieste dei piccoli azionisti
L’Associazione che rappresenta una quota significativa del capitale sostiene che un eventuale concambio dovrà premiare il percorso di crescita organica di Pop Sondrio, banca che ha chiuso il 2023 con un utile di 411 milioni e un CET1 al 16,3 per cento. Vengono inoltre chieste garanzie sulla continuità dei dividendi, sulla tutela dei livelli occupazionali in Valtellina e sull’impegno sociale che la banca storicamente porta avanti con la Fondazione Creval e gli enti locali. I piccoli soci chiedono inoltre trasparenza circa il futuro della rete corporate, temendo la centralizzazione del credito nelle sedi emiliane di BPER.
Conclusioni e prospettive
Il prezzo, ribadiscono i rappresentanti retail, non è tutto. Per convincere l assemblea occorrerà un progetto industriale dettagliato, in grado di salvaguardare il radicamento territoriale e di valorizzare il capitale umano. Da parte sua BPER dovrà dimostrare di poter integrare una realtà identitaria senza snaturarne la cultura. Nel frattempo il dossier resta monitorato da Banco BPM e Crédit Agricole Italia, da tempo interessati a rafforzarsi nel Nord-Ovest. Gli investitori istituzionali attendono indicazioni dal nuovo piano strategico che Popolare di Sondrio presenterà entro l estate. Se le condizioni di mercato resteranno favorevoli, il 2024 potrebbe segnare un altro capitolo nella lunga stagione di consolidamento bancario italiano, ma la voce dei piccoli azionisti, questa volta, sembra destinata a pesare più del solito.