Dopo Intesa Sanpaolo, anche UniCredit ha chiuso una nuova tranche del suo programma di acquisto di azioni proprie (buyback), raggiungendo al 19 settembre un totale di 22.391.040 azioni riacquistate.
Unicredit: buyback di 3.313.000 azioni
Il gruppo bancario milanese ha fatto sapere recentemente l’ultimo acquisto nell’ambito del programma di riacquisto di azioni proprie, annunciato lo scorso 24 luglio e avviato il 25 luglio 2025, in attuazione dell’autorizzazione concessa dall’Assemblea degli Azionisti del 27 marzo 2025.
Sulla base delle informazioni fornite da BNP Paribas SA, intermediario incaricato dell’esecuzione delle operazioni, UniCredit ha reso noto di aver acquistato tra il 15 e il 19 settembre 2025 complessivamente 3.313.000 azioni proprie al prezzo medio ponderato di 64,7445 euro. Nel dettaglio:
- 1.071.000 azioni il 17 settembre, a 65,0863 euro;
- 1.122.000 azioni il 18 settembre, a 64,1033 euro;
- 1.120.000 azioni il 19 settembre, a 65,0601 euro.
La tranche appena chiusa risulta particolarmente significativa se confrontata con le fasi precedenti del programma di buyback. Nel corso degli ultimi mesi, la Banca aveva comunicato di aver acquistato
- dall’8 al 12 settembre 2025,1.173.540 azioni proprie al prezzo medio ponderato di 65,5156 euro.
- dall’1 al 5 settembre 2025,3.744.000 azioni proprie al prezzo medio ponderato di 65,7963 euro.
- dal 25 al 29 agosto 2025,4.890.000 azioni proprie al prezzo medio ponderato di 66,6507 euro.
- dal 18 agosto al 22 agosto 2025,2.028.500 azioni proprie al prezzo medio ponderato di 68,7780 euro.
- dall’11 agosto al 14 agosto 2025,1.401.000 azioni proprie al prezzo medio ponderato di 68,1056 euro.
- dal 4 agosto all’ 8 agosto 2025,1.923.000 azioni proprie al prezzo medio ponderato di 64,7187 euro.
- dal 25 luglio 2025 al 1 agosto 2025,3.918.000 azioni proprie al prezzo medio ponderato di 63,0114 euro.
Complessivamente, alla data del 19 settembre 2025, “UniCredit ha acquistato un totale di n. 22.391.040 azioni, pari all’1,44% del capitale sociale per un controvalore complessivo pari a Euro 1.469.912.331,68 (equivalente al 81,66% dell’importo complessivo della Prima Tranche del Residuo SBB 2024)“, si legge nel comunicato ufficiale.
Il disimpegno da Generali
Parallelamente al programma di riacquisto, UniCredit sta proseguendo il proprio processo di progressivo disimpegno dalle Generali. Di recente è stato reso noto che la Banca ha ridotto ulteriormente la sua partecipazione con le Assicurazioni, portando la sua quota al di sotto la soglia del 2% del capitale.
Il processo di dismissione era iniziato dopo l’assemblea di aprile, quando UniCredit deteneva il 6,7% e aveva sostenuto la lista di minoranza promossa dal gruppo Caltagirone per il rinnovo del consiglio di amministrazione, contrapposta a quella di Mediobanca, poi risultata vincente.
A luglio, la quota era già scesa al 5%, segnando la chiara intenzione della banca di volersi disimpegnare progressivamente.
Cosa significa il buyback per i possessori di certificates
Ne avevamo già parlato con il caso di Intesa Sanpaolo. I programmi di buyback rappresentano uno strumento attraverso cui le aziende scelgono di investire su se stesse. Ogni operazione di riacquisto riduce il numero complessivo di azioni in circolazione, il che permette alla società di riassorbire parte del capitale precedentemente distribuito agli investitori e, allo stesso tempo, agli azionisti di detenere una quota relativamente più ampia dell’azienda.
Con la riduzione del numero di azioni, è possibile ritrovarsi nel futuro con un incremento dell’earning per share, il che renderebbe il titolo (e quindi anche la società) più appetibile agli occhi degli investitori.
Ma come già osservato nel caso di Intesa Sanpaolo, vale anche qui la stessa raccomandazione: seguire con attenzione i piani di buyback. Perché ogni nuova tranche può incidere sul prezzo delle azioni e influenzare il livello di rischio degli strumenti finanziari collegati.