UniCredit, boom di ordini per il nuovo corporate bond: raccolti 1,5 miliardi in poche ore
UniCredit ha centrato l’ennesimo successo sul mercato del debito con la nuova emissione senior preferred da 1,5 miliardi di euro che ha visto un libro ordini superiore a 5 miliardi, più di tre volte l’offerta. Il bond, con scadenza gennaio 2031 e possibilità di rimborso anticipato al quinto anno, è stato prezzato a 130 punti base sopra il midswap, 20 punti in meno rispetto alle indicazioni iniziali, segno di una domanda particolarmente robusta.
Ordini record e caratteristiche dell’emissione
Il titolo paga una cedola fissa del 4,00% e sarà quotato sull’Irish Stock Exchange. L’obiettivo dichiarato dalla banca guidata da Andrea Orcel è duplice: ottimizzare il costo del funding e continuare a soddisfare i requisiti MREL, cruciali per la capacità di assorbimento di eventuali perdite. Secondo fonti di mercato, oltre il 75% della carta è finita in portafogli di investitori istituzionali europei, con una forte presenza di asset manager tedeschi, francesi e britannici. L’operazione arriva a poche settimane da quella di Intesa Sanpaolo (1,25 miliardi di euro di senior non-preferred), confermando l’appetito degli investitori internazionali per il credito bancario italiano dopo il netto miglioramento del profilo patrimoniale del settore.
La strategia di funding nel 2024
UniCredit ha già coperto circa la metà del proprio fabbisogno di mercato previsto per il 2024, stimato in 15 miliardi. A gennaio la banca aveva collocato con successo un dual-tranche (3 e 7 anni) da complessivi 2 miliardi; a febbraio aveva esordito sull’AT1 dopo la crisi Credit Suisse, ottenendo oltre 8 miliardi di ordini per un’emissione da 1 miliardo. L’istituto beneficia di fondamentali in netto rafforzamento: utile netto 2023 a 8,6 miliardi, CET1 al 15,9% e buyback complessivo da 10,1 miliardi, record tra le banche europee. Fitch ha recentemente rivisto l’outlook del rating BBB a “positivo”, mentre S&P ha confermato BBB con prospettive stabili.
Contesto di mercato e confronto con i competitor
Il calo dell’inflazione nell’area euro e l’attesa per i primi tagli BCE dalla seconda metà dell’anno sostengono il rally degli spread creditizi. Banco BPM e BPER hanno già annunciato possibili emissioni per il secondo trimestre, puntando a replicare la traiettoria virtuosa di UniCredit e Intesa. Sullo sfondo, permane tuttavia il rischio di volatilità legato alle tensioni geopolitiche in Medio Oriente e alla traiettoria dei tassi USA, fattori che potrebbero ridurre la finestra di mercato nei mesi estivi.
Prospettive per gli investitori
Con un rendimento lordo superiore ai titoli di Stato di pari durata di circa 180 punti base, il nuovo bond UniCredit si propone come alternativa interessante per chi cerca esposizione al settore finanziario italiano con profilo di rischio contenuto. Il prossimo appuntamento chiave sarà la trimestrale di maggio: gli analisti si attendono ulteriori conferme sulla sostenibilità della politica di distribuzione e sulla capacità di continuare a comprimere il costo del funding.
Conclusioni
Il forte esito dell’operazione rafforza l’immagine di UniCredit come emittente “core” nel panorama europeo, sostenuto da risultati record, solidità patrimoniale e una strategia di funding tempestiva e diversificata. In un contesto di mercato ancora incerto, la banca milanese dimostra di saper cogliere le finestre favorevoli, consolidando la fiducia di investitori istituzionali e retail nel corporate bond italiano.