UniCredit, utili record nel secondo trimestre e nuova guidance su profitti e dividendi
Numeri superiori alle attese: l’exploit di UniCredit
UniCredit ha chiuso il secondo trimestre con un utile netto di 2,3 miliardi di euro, in crescita del 70 % rispetto allo stesso periodo del 2022 e nettamente sopra il consenso degli analisti. Il risultato operativo di 3,4 miliardi, trainato da ricavi per 5,8 miliardi, beneficia sia della robusta dinamica del margine di interesse – favorito dal rialzo dei tassi Bce – sia dell’azione di contenimento dei costi varata dal CEO Andrea Orcel. Il RoTE annualizzato sfiora così il 20 %, uno dei più alti tra le banche sistemiche europee.
Il contesto competitivo e i riflessi di mercato
Il balzo del titolo, che in Borsa guadagna oltre il 35 % da inizio anno, avviene in un settore già sostenuto dai conti positivi di Intesa Sanpaolo e Banco BPM. In parallelo, Crédit Agricole e Santander hanno comunicato trimestrali robuste, a conferma di un quadro favorevole per il comparto grazie ai tassi più alti e al contenimento delle rettifiche su crediti. Gli investitori, tuttavia, rimangono vigili sull’evoluzione del costo della raccolta, tema evidenziato la scorsa settimana dall’agenzia Moody’s, che ha rivisto l’outlook di alcune primarie banche Ue.
Le implicazioni sulla strategia 2024-2025
Forte di questi risultati, UniCredit ha alzato la guidance 2023: utile netto superiore a 7,75 miliardi (da >7,25 mld) e remunerazione agli azionisti oltre 6,5 miliardi tra dividendi cash e riacquisti di azioni proprie. Contestualmente, il management ha ritoccato al rialzo la traiettoria al 2025, prefigurando un pay-out complessivo vicino al 100 % degli utili futuri e CET1 ratio stabile sopra il 13 %. Il piano prevede inoltre una riduzione di circa 8 miliardi dei crediti deteriorati lordi entro il 2025, mentre prosegue l’investimento in digitalizzazione e intelligenza artificiale per migliorare l’efficienza dei processi.
Le reazioni degli analisti e dei mercati
Mediobanca Securities ha portato il target price a 31 euro, sottolineando la «disciplina sul capitale» del gruppo. JP Morgan conferma la raccomandazione overweight, evidenziando che il titolo tratta a poco più di 6 volte l’utile atteso 2024, con un dividend yield superiore al 10 %. Sul mercato dei derivati, i credit default swap di UniCredit si mantengono su livelli contenuti, segnale di fiducia sulla solidità patrimoniale.
Conclusioni: un 2023 da primato che ridisegna il futuro del gruppo
L’accelerazione impressa da Andrea Orcel al piano “UniCredit Unlocked” sta generando risultati tangibili con largo anticipo rispetto alla tabella di marcia. Gli utili record del secondo trimestre, la revisione al rialzo degli obiettivi e la promessa di una remunerazione generosa rafforzano il posizionamento competitivo della banca in Europa, pur in un contesto macroeconomico incerto. Se i tassi resteranno su livelli elevati e la qualità del credito non subirà shock, UniCredit appare ben attrezzata per confermare la propria traiettoria di crescita e continuare a creare valore per gli azionisti anche oltre il 2025.