Mesi e mesi di trattativa, ma alla fine niente da fare per l’iniziativa di BBVA su Banco Sabadell. Il Banco di Bilbao non ha raggiunto l’obiettivo chiave che le avrebbe permesso di avviare l’acquisizione dell’istituto, chiudendo un capitolo aperto ormai da quasi due anni.
BBVA e Banco Sabadell, il lungo tentativo di una fusione
Piccolo antefatto della vicenda. Primavera del 2024, più precisamente il 30 aprile. BBVA presenta un’offerta da 11,5 miliardi di euro strutturata come uno scambio azionario: per ogni 4,83 azioni Sabadell, gli azionisti avrebbero ricevuto una nuova azione BBVA.
Nei mesi successivi, BBVA ha più volte rivisto i termini dell’offerta per provare a superare le resistenze del Sabadell. A settembre 2025 il valore dell’operazione sale a circa 17 miliardi di euro, con un rapporto di scambio leggermente aggiornato: una nuova azione BBVA per ogni 4,8376 azioni Sabadell. Il 1° ottobre è stata poi aggiunta una componente in contanti pari a 0,29 euro per ogni 5,0196 azioni: un ulteriore incentivo per gli azionisti.
La proposta sembrava ormai pronta a partire, e aveva già ottenuto il via libera da diverse istituzioni: dalla BCE alla Commissione Nazionale del Mercato dei Valori (CNMV, la Consob Spagnola), passando per l’Antitrust spagnolo e le autorità della concorrenza di Messico e Paesi Baschi. Ma arrivarono alla fine i (primi) rifiuti.
A settembre, il CDA di Sabadell ha raccomandato all’unanimità agli azionisti di non aderire all’offerta, poiché “sottovaluta significativamente la banca, il suo piano strategico e le sue prospettive future“. Alla fine dello stesso mese, il consiglio ha confermato il rifiuto, con un invito formale a respingere la proposta di scambio azionario.
BBVA ritira l’offerta su Banco Sabadell: solo il 25,5% di adesioni
Dopo 17 mesi di trattativa intensa, al Banco di Bilbao non resta che ritirarsi dalla campagna su Sabadell. La CNMV ha infatti reso noto che a malapena il 25,5% degli azionisti della banca target ha aderito alla proposta di acquisizione.
Di fatto, BBVA non solo ha mancato l’obiettivo del controllo di diritto su Sabadell, ma non ha nemmeno raggiunto la soglia minima del 30%, necessaria per procedere con l’operazione sulla banca.
Si tratta di un duro colpo per il Banco, che già cinque anni fa aveva tentato un primo approccio senza successo. Considerata la situazione attuale, una nuova offerta nei prossimi mesi appare improbabile.
Se l’operazione fosse andata in porto, avrebbe rappresentato la più grande fusione bancaria in Spagna dall’era post-crisi e avrebbe dato vita a un nuovo gigante in grado di competere con Banco Santander.
Un’occasione (sprecata) per i possessori di certificate
La mancata fusione non farà di certo piacere agli investitori e ai possessori di certificate legati alle azioni Sabadell o BBVA. Chi ci puntava anzi rimarrà a bocca asciutta; addirittura, chi ha prodotti con sottostante l’azione Sabadell potrebbe subire una correzione di prezzo, a causa della mancata sinergia e della confermata indipendenza della banca catalana.
Fosse andata diversamente, gli incentivi offerti nella proposta finale di BBVA e l’integrazione sotto l’ala di un nuovo grande gruppo bancario avrebbero generato benefici significativi per gli investitori.
I certificate legati a BBVA, invece, difficilmente subiranno un impatto diretto, anche se non è esclusa una volatilità temporanea, legata all’incertezza strategica e alla possibile revisione dei piani di espansione del gruppo sul mercato spagnolo.